Sin da bambini abbiamo considerato gli insetti come animaletti da amare o da temere. Ci siamo soffermati spesso ad ammirare il volo delle farfalle o l’opera delle formiche seguendole sino alla loro tana. Abbiamo temuto le vespe, siamo stati infastiditi da mosche e zanzare. Ma quanto ci siamo soffermati a riflettere sulla loro reale importanza nell’ecosistema?
Ad oggi si conoscono più di 1,8 milioni di specie di insetti al mondo e, se si potesse fare un confronto, il loro peso complessivo supererebbe di 17 volte quello di tutti gli esseri umani. Questo porterebbe a pensare ad una forte disponibilità, se non fosse che la loro biomassa si è ridotta del 75% negli ultimi 30 anni ad un ritmo del 2,5% all’anno. Si stima che nel prossimo decennio circa il 40% delle specie sarà a rischio di estinzione ed entro un secolo non ci saranno più insetti sulla Terra.
Un pianeta senza insetti potrebbe sembrare bellissimo: niente fastidi dalle mosche, niente zanzare o vespe che pungono ma essi sono un anello fondamentale per l’intera catena alimentare proprio anche grazie alla loro abbondanza e senza il loro minuzioso lavoro l’intero pianeta collasserebbe.
Gli insetti sono infatti indispensabili per il funzionamento degli ecosistemi e molte funzioni tra cui l’impollinazione, la decomposizione della materia e la fertilità del suolo senza di essi cesserebbero. Scomparirebbero tutte le piante che necessitano degli insetti pronubi (circa l’87%) e senza la fecondazione non produrrebbero frutti e semi. Non avremo più mele, fragole, agrumi o pomodori con un ingente danno per la nostra economia.
Senza la triturazione e la digestione di foglie, tronchi, escrementi, carcasse e peli, il riciclo naturale della materia organica verrebbe ostacolato portando ad un impoverimento del suolo. Mancherebbe poi l’aiuto che molti di essi danno all’agricoltura, basti pensare all’azione delle coccinelle sugli afidi e a tutte quelle specie dannose che in mancanza di competitori prolifererebbero a dismisura.
La diminuzione e la progressiva scomparsa degli insetti condizionerebbe la presenza di molte specie animali che dipendono da essi per nutrirsi come gli uccelli insettivori, ma diminuirebbero anche tutti i carnivori che si cibano di quegli uccelli o gli erbivori che, in mancanza di impollinazione, troverebbero sempre meno specie vegetali.
Tutto questo ha portato diversi governi ad adottare strategie comuni per ostacolare e rallentare una sesta estinzione globale. Le cause sono diverse: l’uso di pesticidi e di fertilizzanti che modificano la flora e uccidono molte specie di insetti. L’urbanizzazione che ha portato alla diminuzione degli habitat, l’inquinamento luminoso che inganna le specie notturne e il cambiamento climatico che porta alla migrazione verso temperature più favorevoli.
Si può ancora rimediare proteggendo la biodiversità, maggiore sarà la varietà di ambienti maggiore sarà il numero di insetti presenti.