Manneddu, il Gigante Pugilatore di Mont’e Prama, rientra in Sardegna dopo il successo al Museo Archeologico di Madrid

Con 225.000 visitatori in cinque mesi, la presenza della statua al MAN ha rafforzato i legami culturali tra Italia e Spagna, promuovendo il patrimonio sardo nel Mediterraneo

Il Pugilatore di Mont'e Prama al MAN di Madrid. ? Archivio Fondazione Mont'e Prama | Nicola Castangia

? Archivio Fondazione Mont'e Prama | Nicola Castangia

Dopo cinque mesi di permanenza al Museo Archeologico Nazionale (MAN) di Madrid, Manneddu, il Gigante Pugilatore di Mont’e Prama, è tornato in Sardegna. La statua, simbolo della cultura nuragica, ha avuto un ruolo di spicco nella valorizzazione del patrimonio archeologico dell’isola, suscitando l’interesse di migliaia di visitatori spagnoli e internazionali. Durante il suo periodo di esposizione, dal 17 settembre 2024 al 5 gennaio 2025, il MAN ha accolto 225.000 visitatori, un dato che evidenzia il crescente interesse per la storia e le culture millenarie del Mediterraneo occidentale.

Il Gigante di Mont’e Prama, grazie alla collaborazione tra l’Ambasciata d’Italia in Spagna, la Fondazione Mont’e Prama e l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid, è stato il protagonista di un progetto culturale ambizioso. La mostra non si è limitata a presentare l’importante scultura, ma ha anche offerto un ricco programma di eventi collaterali, tra cui conferenze, concerti e visite guidate, che hanno permesso di approfondire il contesto storico e culturale della civiltà nuragica.

La direttrice del MAN, Isabel Izquierdo Peraile, ha sottolineato come l’esposizione sia stata un successo, non solo in termini di numeri, ma anche per la varietà di esperienze proposte al pubblico. Oltre agli aspetti museali, infatti, è stato offerto un assaggio della cultura sarda a tutto tondo, inclusa la gastronomia, con prodotti tipici serviti nella caffetteria del museo. Questo approccio multidimensionale ha rafforzato il dialogo tra le culture sarda e iberica, dimostrando il valore di progetti che uniscono storia, arte e tradizioni locali.

Anthony Muroni, presidente della Fondazione Mont’e Prama, ha evidenziato l’importanza dell’iniziativa per la promozione del patrimonio archeologico sardo a livello internazionale. Ha definito Manneddu un ambasciatore della cultura nuragica, capace di suscitare l’interesse di media ed esperti. L’attenzione dedicata dalla stampa spagnola alla mostra ha infatti contribuito a rafforzare la visibilità di una delle più affascinanti testimonianze della civiltà tardo-nuragica. Inoltre, il progetto ha ricevuto il riconoscimento della Presidenza della Repubblica Italiana, sottolineando il valore della collaborazione culturale tra Italia e Spagna.

L’esposizione ha mostrato come il Gigante non rappresenti solo un elemento del patrimonio sardo, ma un simbolo di connessione tra le culture mediterranee. Le sue origini, risalenti a una civiltà millenaria, e il suo contesto archeologico ne fanno un patrimonio universale, capace di parlare a pubblici diversi e di rafforzare il dialogo interculturale.

Con il rientro in Sardegna, il Gigante di Mont’e Prama porta con sé un bagaglio di esperienze e riconoscimenti che amplificano il valore della sua presenza sull’isola. Il dialogo avviato con il pubblico spagnolo e il successo della mostra rappresentano una spinta ulteriore per la valorizzazione del patrimonio archeologico sardo, aprendo nuove opportunità per far conoscere questa straordinaria eredità al resto del mondo.

La permanenza di Manneddu a Madrid ha segnato un passo importante nel rafforzamento dei legami culturali tra Italia e Spagna. La mostra ha offerto un esempio concreto di come la collaborazione tra istituzioni culturali e diplomatiche possa promuovere la conoscenza delle radici comuni che uniscono i paesi del Mediterraneo. Questo progetto è un modello per future iniziative volte a valorizzare il patrimonio storico e culturale, dimostrando che l’arte e la storia possono essere strumenti efficaci per costruire ponti tra le nazioni.

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