Martedì 1 e mercoledì 2 luglio il festival letterario “Dall’altra parte del mare” si sposta a Putifigari e Ossi per due appuntamenti che avranno per protagonista il politico e sociologo Luigi Manconi, autore del libro “La scomparsa dei colori”, edito da Garzanti.
Martedì 1° luglio, alle ore 21:00 in Piazza Boyl a Putifigari, e mercoledì 2 luglio, alle ore 19:00 nello spazio all’aperto della Biblioteca Comunale di Ossi in Via Marconi, l’autore dialogherà con Raffaele Sari. Due serate per riflettere, attraverso la voce di Manconi, sui temi civili e sociali che attraversano l’opera.
La vita di Luigi Manconi ha subito un cambio radicale quando la miopia, da sempre sua compagna, si è evoluta in cecità. Un’esperienza che ha portato l’autore a confrontarsi con la perdita della capacità di vedere ciò che lo circonda: le persone, la natura, i colori che definiscono il mondo. La sua testimonianza di questo percorso intimo e doloroso è narrata in “La scomparsa dei colori”, in cui Manconi racconta il cammino verso una nuova consapevolezza e la scoperta di un mondo percepito attraverso altri sensi.
Il libro non è solo il racconto della perdita, ma un inno alla capacità di adattarsi e di apprezzare la bellezza attraverso i ricordi e le sensazioni che restano impressi nella mente. La cecità diventa così non solo un limite, ma un modo diverso di guardare alla vita e di assaporare il passato, i volti, le immagini che hanno accompagnato l’autore fino a oggi.
Il libro. Diventare cieco è un’esperienza drammatica. Significa il consumarsi dei rapporti con il mondo, con le sue misure e i suoi colori, con le sue promesse e le sue sorprese. E significa l’affaticarsi delle relazioni con gli altri e con le cose: le carezze che non giungono a segno e i bicchieri che cadono, l’impossibilità di scrivere una dedica o quella di decifrare un volto. Nel corso di oltre quindici anni, Luigi Manconi – sociologo e militante politico – è passato da una forte miopia all’ipovisione, alla cecità parziale e infine a quella totale.
La sua è dunque la storia di una perdita e di una lenta discesa in un buio che non è tuttavia «un calamaio di compatta cupezza», perché «la cecità non è nera. È lattiginosa, a tratti caliginosa. E, talvolta, rivela sprazzi perfino luminescenti». Questo libro è la testimonianza di un percorso di coscienza e conoscenza e il racconto di un mondo nuovo pieno di echi: i suoni di una partita di basket, le note di una canzone, la voce che detta un testo o che dà un comando a un’assistente vocale o quella dell’attore che legge un audiolibro. E le sensazioni tattili: il calore del sole sulla pelle, mani che sfiorano i muri per orientarsi, prese incerte sugli oggetti, tibie che urtano contro gli spigoli.
E soprattutto i ricordi, perché alla perdita della vista si accompagnano le peripezie della memoria: le premonizioni dell’adolescenza e i volti che rimangono uguali a com’erano trent’anni fa. E ancora: cosa vede chi non vede? Nella narrazione di Manconi c’è sia la lusinga della disperazione («il problema di buttarmi o no dalla finestra») sia una costante vena di umorismo, ironia e autoironia. C’è l’accettazione dei limiti imposti dal destino e un elogio della lotta: l’antidoto alla cecità, «che è innanzitutto immobilità», è proprio la lotta, «il movimento che raccoglie e mobilita energie, che produce conoscenza, che persegue mete, che esercita intelligenza».
Luigi Manconi, già docente di Sociologia dei fenomeni politici e presidente della Commissione per i diritti umani del Senato, è stato parlamentare per tre legislature e sottosegretario alla Giustizia. È stato il primo Garante dei diritti delle persone private della libertà per il Comune di Roma. Nel 2001 ha fondato A Buon Diritto onlus, che tuttora presiede. Tra i suoi libri: “Poliziotto Sessantotto. Violenza e democrazia” (con G. Lettieri), Il Saggiatore 2023; “Il senso della vita. Conversazioni tra un religioso e un poco credente” (con V. Paglia), Einaudi 2021; “Per il tuo bene ti mozzerò la testa. Contro il giustizialismo morale” (con F. Graziani), Einaudi 2020. È editorialista de «la Repubblica».