Tra il 30 ottobre e il 1° novembre, l’antico borgo di Rebeccu, frazione di Bonorva, diventa il palcoscenico di “Pro Sas Animas”, evento conclusivo del festival MusaMadre. Una tre giorni dedicata al rapporto tra i vivi e i morti, in cui memoria, arte e condivisione si intrecciano per restituire senso a un patrimonio di tradizioni che attraversa il tempo.
Nel piccolo paese medievale, installazioni artistiche, camminate notturne, letture e riti popolari trasformano strade e cortili in un teatro diffuso. I gesti quotidiani, i segni della devozione e la materia del paesaggio diventano parte di una narrazione corale in cui la memoria collettiva trova nuove forme di espressione. L’anima contadina e pastorale della Sardegna dialoga così con il patrimonio cristiano-popolare, tra dolci dei morti, tavole imbandite in onore delle anime e riti di condivisione comunitaria.
Tra i momenti dedicati alla tradizione, i laboratori di cucina per grandi e piccoli faranno riscoprire la preparazione de sos pabassinos e del pane rituale della Forrottula, legato al Giorno dei Morti. Spazio anche alla cultura gastronomica con “La Tavola dei sardi”, progetto ideato dal regista e autore Giacomo Medas: un percorso tra racconti, ricette e memoria culinaria per riscoprire il territorio e le sue storie. Il filone del legame con l’oltre si ritrova anche nello spettacolo “S’urtima xena”, ispirato al testo di Efisio Garau, che porta in scena la tradizione sarda della cena per i morti, trasformando la casa in luogo di rito e introspezione.
La letteratura sarà al centro della presentazione di “La cena delle anime” di Maria Laura Berlinguer, in calendario il 31 ottobre. Il racconto di un amore sospeso tra passato e presente diventa il punto di partenza per una degustazione ispirata alle ricette del romanzo, in una commistione di racconto, cibo e memoria.


Il programma comprende anche “Su brevi”, laboratorio dedicato al scapolario popolare arricchito di elementi naturali, e “Contos a sa luna”, passeggiata al lume di lanterna fino alla Fonte Sacra Su Lumarzu, accompagnata dalle letture curate da Michela Atzeni. Il primo novembre, giorno culminante della manifestazione, i bambini torneranno a bussare alle porte delle case per chiedere doni pro sas animas de sos mortos, mentre la chiesa di Santa Giulia ospiterà il coro Paulicu Mossa e lo spettacolo “Piccoli funerali” di Maurizio Rippa, che unisce musica e ritualità laica in un omaggio corale al ricordo.
La manifestazione si concluderà con un rito collettivo dedicato alle vittime innocenti di violenza: un’attitu aperta a cittadini, artisti e poeti per condividere, nella forma di un lutto comune, il potere del ricordo come gesto di comunità.
































