È stato un Autunno caldo a Quartu Sant’Elena, con il clima mite e a volte ancora estivo, ma anche con i tanti appuntamenti che hanno acceso mattine, pomeriggi e sere nell’ambito delle tante rassegne proposte: da “Ripensare la e le città” a “Incanti” e “Si ghètat custu bandu”. Un calendario fitto che è arrivato a contare anche 40 eventi a settimana e un importante risposta del pubblico, sempre presente e partecipe.
Musica, laboratori, danza, teatro, presentazione di libri, conferenze: attività che anche grazie a un’ampia diversificazione hanno conquistato cittadini di tutte le età e con diversi interessi, offrendo opportunità di crescita culturale e di socializzazione non solo nel weekend ma anche nelle serate infrasettimanali. Un fermento costante che ha stimolato tutta la città: dal centro al litorale costiero.
Ma la voglia di cultura non si ferma e prosegue senza sosta anche la settimana prossima. L’ultimo appuntamento con “Ripensare la e le città” è in programma domani, lunedì 30 ottobre, con l’associazione Arcoiris Odv che propone un interessante happening di pittura creativa. L’iniziativa “Colora la diversità” è a cura di Angelica Vargas e si terrà a Palazzo Orrù alle 16:00. La pittura creativa come elemento di inclusione, volta a sensibilizzare le coscienze e ispirare una società più aperta e più coesa.
Inoltre il Dorian Festival propone ancora un’iniziativa a carattere letterario, nella storica e bellissima casa campidanese Sa Dom’e Farra. Mercoledì 1° novembre, alle 17:15, è infatti in programma la presentazione del libro “Il misfatto della tonnara”, edizioni Einaudi, ultimo lavoro del giornalista Francesco Abate.
Il libro racconta le ultime imprese di Clara Simon, la protagonista. Durante una manifestazione di femministe qualcuno aggredisce una maestra. Il suo corpo privo di sensi è rinvenuto nel magazzino dell’antica tonnara. Malgrado i sospetti convergano su un giovanotto dell’alta società, la giustizia temporeggia. Di fronte a tanta impunita violenza Clara Simon, l’affascinante e testarda giornalista de «L’Unione», non può restare a guardare. Muovendosi per le strade della Cagliari di inizio Novecento, tra una vecchia nobiltà che non vuole cedere il passo e una nuova borghesia impaziente di affermarsi, scopre con quanta furia il mondo abbia cercato, da sempre, di mettere a tacere le donne.
L’ingresso è libero e gratuito ma è obbligatoria la prenotazione, che si può richiedere chiamando o scrivendo al numero 340/6001854 o mandando una mail all’indirizzo dorian.associazione@libero.it.
