Dal 30 luglio al 1° agosto 2025, la Caletta dei Genovesi di Arbatax si trasforma nuovamente in una sala cinematografica a cielo aperto. Torna Cal’a Cinema, il festival che da anni porta il cinema d’autore in riva al mare, tra le luci dei pescherecci e la partecipazione di una comunità che riconosce nella cultura un’occasione di incontro e condivisione.
Ideato e organizzato dall’associazione Musikasurda, con la direzione artistica di Marcello Murru e il sostegno del Comune di Tortolì e della Fondazione di Sardegna, il festival propone tre serate di proiezioni, ognuna dedicata a un film che invita a riflettere sul presente attraverso la lente dell’arte cinematografica.
Si comincia mercoledì 30 luglio con “Paterson” (2016) di Jim Jarmusch, Premio Palm Dog al Festival di Cannes. Il film racconta la quotidianità di un autista di autobus che scrive poesie, in una città che porta il suo stesso nome. Una narrazione sospesa tra silenzio e rivelazione, dove i piccoli gesti diventano versi e la routine si fa poesia.
Giovedì 31 luglio sarà proiettato “Mulholland Drive” (2001), uno dei titoli più rappresentativi di David Lynch, recentemente scomparso. Premiato a Cannes per la miglior regia e inserito tra i film più significativi del XXI secolo, il film conduce lo spettatore in un viaggio onirico attraverso i labirinti dell’inconscio e del desiderio, dove sogno e realtà si fondono e si confondono. Un’opera che continua a interrogare chi guarda, e che oggi assume anche il valore di un tributo a uno dei cineasti più originali del nostro tempo.
La rassegna si conclude venerdì 1° agosto con “Perfect Days” (2023) di Wim Wenders, che ha valso a Koji Yakusho il premio come miglior attore al Festival di Cannes. Ambientato a Tokyo, il film racconta la quotidianità di Hirayama, impegnato nella pulizia dei bagni pubblici con una cura quasi rituale. Un’opera asciutta e contemplativa, che restituisce valore ai gesti ripetuti e illumina la bellezza nascosta nelle esistenze più silenziose.
Per il direttore artistico Marcello Murru, Cal’a Cinema è “un’idea di mondo” che si rinnova ogni estate, uno spazio dove fermarsi ad ascoltare e riconoscersi. “Quest’anno – afferma – abbiamo scelto tre film che parlano piano, ma arrivano lontano. È un invito a rallentare, ad ascoltare ciò che ci unisce”.
La scelta dei titoli assume un significato etico oltre che culturale. Ogni film proposto suggerisce una riflessione sulla bellezza che resiste nel quotidiano, sull’identità e sull’umanità nascosta dietro i gesti semplici. Anche quest’anno, la partecipazione segue una consuetudine ormai consolidata: ciascuno porta la propria sedia da casa. Il resto lo fanno il cinema, il mare e la volontà condivisa di continuare a immaginare.
