Dopo gli appuntamenti primaverili riprendono gli incontri aperti al pubblico di “6 in Storia”, l’innovativo progetto di promozione alla lettura dedicato in particolare ai giovani e alle scuole, organizzato da Imago Mundi OdV con la collaborazione dell’associazione Pamoja, con la direzione artistica curata da Lucia Cossu, docente e animatrice culturale, e Marina Boetti, libraia e progettista culturale.
La manifestazione letteraria, giunta quest’anno alla seconda edizione, riparte con cinque appuntamenti dedicati a uno dei temi più caldi e delicati di questo periodo: le donne e l’Afghanistan, con la presentazione del libro “Burqa Queen”, ultimo lavoro della pluripremiata corrispondente di guerra e scrittrice Barbara Schiavulli.
Si inizia giovedì 28 novembre alle 18:00 al Foyer del Teatro Massimo di Cagliari, in collaborazione con il Festival Leggerezza, curato dal CeDAC, dove per l’occasione l’autrice dialogherà con la giornalista Gabriella Saba (ingresso gratuito e senza prenotazione).
La mattina del 29 Schiavulli incontrerà le classi del Liceo cagliaritano Classico/Scientifico Euclide: qui verrà introdotta e presentata dai cosiddetti “grilli parlanti”, ovvero alunne e alunni opportunamente preparate/i sul tema e sull’opera letteraria. Nel pomeriggio, alle 16:00, appuntamento alla Libreria Edumondo con i giovani under 30 per un incontro dal titolo “Geopolitica e narrativa: come gli avvenimenti internazionali nutrono la letteratura”.
Doppio appuntamento anche sabato 30 ma a Pozzomaggiore, nel sassarese: la mattina è in programma la presentazione del libro alle scolaresche del Liceo Scientifico, mentre il pomeriggio prevede l’incontro, aperto al pubblico e gratuito, nel Centro di aggregazione sociale (ex asilo). In entrambe le occasioni, realizzate in collaborazione con l’associazione culturale intercomunale Isperas e la cooperativa Pintadera, l’autrice dialogherà con la direttrice artistica Lucia Cossu.
“Burqa Queen” narra la storia di tre donne dopo la riconquista del potere dei talebani in Afghanistan. Layla, Faruz e Farida, sono una giovane sposa, un’ex poliziotta e un’ex insegnante travolte dalle nuove regole del regime e immerse in una violenza senza precedenti da quando l’Occidente ha voltato le spalle alle donne afghane. Per 20 anni si erano rimboccate le maniche per costruire una società civile, ora uccisa, evacuata o nascosta. Le tre arrancano per sopravvivere un giorno dopo l’altro immerse nella disperazione di un genere che gli estremisti stanno cercando di cancellare. Hanno capito che ci sono solo due alternative: soccombere o reagire.
Corrispondente di guerra e scrittrice, Barbara Schiavulli ha seguito i fronti caldi degli ultimi ventisette anni, come Iraq e Afghanistan, Israele e Palestina, Pakistan, Yemen, Sudan, Cile, Haiti, Venezuela. I suoi articoli sono apparsi sui principali quotidiani e settimanali. Ha collaborato con radio e TV. Attualmente collabora con la BBC. Dirige Radio Bullets , una testata giornalistica online che si occupa di Esteri, diritti umani e inclusività. Racconta il mondo attraverso le storie di chi non ha voce.
Vincitrice di numerosi premi nazionali e internazionali, tra cui il Premio Lucchetta, il Premio Antonio Russo, il Premio Maria Grazia Cutuli e il Premio Enzo Baldoni e Megalizzi. Ha pubblicato “Le farfalle non muoiono in cielo”, “Guerra e guerra”, “La guerra dentro”, “Bulletproof diaries. Storie di una reporter di guerra”, e “Quando muoio lo dico a Dio. Storie di ordinario estremismo”.
Partita a gennaio di quest’anno con una “rincorsa” più lunga rispetto al 2023 e più dilatata, la manifestazione letteraria “6 in Storia” va avanti fino a dicembre con un’intensa attività in ambito scolastico ed extrascolastico, caratterizzata da numerosi laboratori e incontri e dalla formazione dei “grilli parlanti” a cura di Marina Boetti: giovani partecipanti stimolate/i a un approccio critico verso un’opera letteraria, per diventare così parte attiva nei momenti di presentazione dei libri insieme ad autori e autrici del panorama nazionale e regionale.
Il titolo è un gioco di parole con un significato bifronte: “sei in storia”, nel senso di stare dentro la Storia sentendosene parte attiva, e “6 in Storia” come sufficienza, nel senso che moltissimo rimane da conoscere sia per i giovani sia per gli adulti.