Un nuovo ciclo di residenze e performance di restituzione al pubblico apre il dicembre di Sant’Antioco grazie alla trentennale esperienza di Progetti Carpe Diem. Torna infatti Di Terre e di Acque – Luoghi da custodire, che venerdì 1, sabato 2 e domenica 3 dicembre porta in scena i lavori nati in residenza negli spazi del MuMa, il Museo del Mare e dei Mastri d’Ascia.
Il progetto, al via lo scorso 18 novembre e sviluppato durante 15 giorni di sperimentazione e ricerca, coinvolge un gruppo di artisti under 35 accompagnati da una squadra di tutor qualificati. Il tema del mare, e sul suo legame con la terra, è al centro della riflessione proposta da Carpe Diem per la direzione artistica e organizzativa di Aurora Aru e Franco Marzocchi. Elementi antropologici appartenenti sia alla tradizione che alla contemporaneità, che attraversano i secoli e vengono rielaborati per restituire memoria e costruire futuro.
I tre progetti andranno in scena al MuMa ogni giorno, da venerdì 1 a domenica 3 dicembre, con appuntamento alle 17 (venerdì e sabato) e la mattina alle 11 (domenica).
“Echoes In The Wild” è il titolo del progetto proposto dalla cantante Ada Flocco e dal chitarrista Saverio Zura, si fonda sull’improvvisazione radicale e la sperimentazione di effetti elettronici. A partire dal linguaggio del jazz, che per la sua fluidità e per le libere improvvisazioni è in grado di rappresentare valori e concetti nuovi, si sviluppa un discorso musicale che parte dall’esplorazione dell’artista, dalla sua creatività, con l’obiettivo di creare un’esperienza sonora immersiva e coinvolgente. Ad accompagnare i giovani artisti anche i due tutor Francesca Corrias (voce) e Bebo Ferra (chitarra).
“Alfonsina e il mare” è invece il lavoro di ricerca coreografica e musicale ispirato alla figura di Alfonsina Storni, poetessa argentina del primo 900, e alla canzone a lei dedicata. Protagonista della cultura sudamericana del XX secolo, Alfonsina ha legato al mare parte della sua produzione, elemento che la lega a molte poetesse, da Saffo a Emily Dickinson, da Gabriela Mistral ad Antonia Pozzi. Il mare come elemento di fascino e di inquietudine costante. Sul palco Elisa Zedda, Davide Crabu e Francesco Oppes, con il contributo dei tutor Stefano Casti e Irene Salis. A completare la squadra dei tutor anche Mila Vanzini e Andrea Macaluso.
Terzo lavoro sviluppato in residenza è “La furia delle sirenette”, di Margherita Fabbri e Greta Bertani con il contributo del tutor Filippo Quaglia. Un progetto dalla forte componente visiva e di costruzione ed elaborazione di scenografie, oggetti scenici e manufatti artistici. Una riflessione sul mare ispirata al testo del regista e autore francese Thomas Quillardet, rivisitato attraverso l’immaginario fiabesco legato al mondo delle sirene. Tutor di progetto Lydia e Barbara Giordano, Maria Vittoria Bellingeri, Agostino Cacciabue, Filippo Quaglia e Gianni Dettori.
Parallelamente ai lavori residenziali, alcuni dei tutor hanno condotto due laboratori aperti al pubblico: “Moby Dick di Herman Melville”, a cura di Andrea Macaluso, un viaggio alla scoperta degli abissi delle acque e dell’animo umano contenuti in uno dei più grandi romanzi di sempre; e “Fili in prima fila”, laboratorio di costruzione e animazione con marionette a filo, a cura di Agostino Cacciabue e Rita Xaxa del Teatro Tages.