La parabola artistica e umana di Salvatore Fancello (1916-1941) artista sardo tra i più amati, sabato 30 agosto 2025 alle 18 nello Spazio Ilisso di Nuoro sarà al centro di “Salvatore Fancello: dal ‘Disegno ininterrotto’ al mondo immaginario di un grande artista”, conversazione a cura del regista e drammaturgo Bruno Venturi.
L’appuntamento è organizzato dall’associazione Teatro Botanico in collaborazione con Ilisso edizioni e costituisce un’anteprima della seconda edizione del progetto di promozione della lettura “Leggere il paesaggio”, in programma dal 23 settembre tra Cagliari, Oristano e Nuoro con la direzione artistica della regista Claudia Pupillo e con il sostegno della Regione Sardegna – Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport.
Nello stesso spazio di via Angelo Brofferio 23, che da giugno ospita “Il Paradiso Terrestre. Salvatore Fancello – Opere ritrovate“ e che presenta quattro opere dello scultore e pittore miracolosamente ritrovate dopo l’esposizione postuma del 1942 a Milano, Bruno Venturi racconta la vicenda di Salvatore Fancello, che in un lasso di tempo brevissimo, a partire dalla Sardegna, racchiude uno spaccato di storia italica completo.
Dalla miseria di una provincia dell’impero, la Sardegna, agli anni ‘30, quando appena quattordicenne si ritrovò a Milano, capitale culturale d’Italia, e frequentò l’ISIA di Monza, una scuola il cui modello non si riuscì mai più a riproporre; ancora, il periodo fascista, con il fermento culturale antifascista che si diffondeva nel mondo della cultura, e infine la morte assurda e insensata a nemmeno venticinque anni d’età. Una storia che si dipana a partire dal “Disegno ininterrotto”, l’opera lunga sette metri illustrata su un foglio da telescrivente, che Salvatore regalò all’amico Costantino Nivola, nel giorno del suo matrimonio con Ruth Guggenheim.
Una performance multilivello che il regista ha maturato negli anni partendo da una serie di laboratori rivolti ai bambini della scuola dell’infanzia, e poi della scuola primaria, fino agli adolescenti e ai giovani coetanei di Fancello. Il racconto viene infatti modulato di volta in volta a seconda dell’uditorio, toccando storie che possono andare dal racconto della vita di un bambino, poi adolescente e ragazzo, fino a momenti di profonda intensità storica e culturale.
































