Il volume “Dall’altra parte. Le donne nell’arte del XX secolo”, pubblicato da Postmedia Books e firmato da Davide Mariani e Sonia Borsato dell’Accademia di Belle Arti “Mario Sironi” di Sassari, sarà al centro di due incontri pubblici dedicati all’approfondimento del rapporto tra arte e questioni di genere. Il primo appuntamento è in programma venerdì 28 novembre alle 17 nella Biblioteca comunale di Oristano, all’interno del ciclo “Storie dell’arte” curato dalla direttrice della Pinacoteca Carlo Contini, Silvia Loddo. Il secondo si terrà lunedì 1° dicembre, dalle 18 alle 20, nell’Aula I Venturi della Facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza Università di Roma, nel ciclo seminariale “Questioni di genere” coordinato da Raffaella Perna, con la partecipazione degli autori e del ricercatore Nicolas Martino.
“Dall’altra parte” nasce da un progetto di ricerca e di divulgazione sviluppato attraverso un ciclo di conferenze pubbliche, con l’obiettivo di interrogare le modalità con cui è stata costruita la narrazione storica dell’arte del Novecento. «Questo libro nasce sul campo, attraverso un ciclo di conferenze pubbliche. Non si tratta di aggiungere nomi a una narrazione esistente – afferma Davide Mariani – ma di mettere in discussione i criteri stessi con cui quella narrazione è stata scritta. Guardare ‘dall’altra parte’ è un gesto critico, certo, ma prima ancora un atto di responsabilità collettiva».
Il volume si articola su due assi concettuali: lo sguardo e lo spazio. Il contributo di Mariani ricostruisce una genealogia visiva alternativa, che attraversa le esperienze di artiste come Leonora Carrington, Frida Kahlo, Louise Bourgeois, Niki de Saint Phalle, Cindy Sherman e Barbara Kruger. Il saggio di Sonia Borsato si concentra invece sul corpo, il gesto e la presenza pubblica nelle pratiche performative del secondo Novecento, mettendo in dialogo figure come Gina Pane e Marina Abramović.
Come sottolinea Borsato, il libro non propone una riflessione rivolta solo al passato, ma un modo di ripensare il presente attraverso nuove forme di relazione e consapevolezza. «Le artiste che attraversano queste pagine non chiedono una stanza tutta per sé, ma rivendicano spazi di condivisione e dialogo. Parlare di corpi, azioni, presenze nello spazio pubblico significa interrogare anche il nostro modo di abitare le storie. Le storie dell’arte, ma anche quelle del mondo».
L’opera include inoltre una cronologia delle conferenze, un atlante di artiste costruito con la partecipazione degli studenti dell’Accademia e una bibliografia tematica che amplia il campo di ricerca aperto dagli autori. Mariani e Borsato definiscono il libro un esercizio critico e pedagogico, un percorso che non cerca di costruire un canone alternativo, ma di restituire consapevolezza rispetto alle omissioni della storia dell’arte. «L’arte non ha genere. Ma la sua storia sì», si legge nell’introduzione: una riflessione che invita a guardare al passato per interrogare il modo in cui ancora oggi si racconta l’arte e il suo sguardo sul mondo.
































