Alessandro Di Battista al Teatro Verdi di Sassari con “Scomode Verità”

Il 16 febbraio 2026 a Sassari un potente monologo di teatro civile sui conflitti in Ucraina e in Medio Oriente, tra massacri, propaganda bellicista e speranza per i “dannati della Terra”

Alessandro Di Battista

Alessandro Di Battista

Lo spettacolo “Scomode Verità. Dalla guerra in Ucraina al massacro di Gaza”, scritto e interpretato da Alessandro Di Battista, arriva al Teatro Verdi di Sassari il 16 febbraio 2026. La produzione è firmata da Loft Produzioni S.r.l., con la distribuzione di Epoché ArtEventi, mentre l’organizzazione locale è curata da Roble Factory in collaborazione con Shining Production. I biglietti sono disponibili su TicketOne e nei punti vendita autorizzati.

Al centro della scena, un monologo che esplora il tema dei conflitti contemporanei, analizzando il ruolo delle potenze occidentali e le responsabilità della politica europea e italiana. “Scomode Verità” affronta con tono diretto i massacri compiuti in nome della civiltà, il sistema di menzogne che li ha resi possibili e la subalternità dei governi agli interessi della grande finanza e dell’industria bellica.

Attraverso il linguaggio del teatro civile, Di Battista invita il pubblico a riflettere sull’assurdità e la crudeltà della guerra, che oggi colpisce soprattutto le popolazioni civili. L’evoluzione tecnologica rende i conflitti più asettici solo in apparenza: droni, armi “intelligenti” e sistemi di comando remoto spostano gli scontri dai campi di battaglia alle città, trasformando scuole e ospedali in bersagli considerati strategici.

Dopo il precedente spettacolo “Assange / colpirne uno per educarne cento”, l’autore e interprete approfondisce con “Scomode Verità” le radici dei conflitti in Medio Oriente, dall’Afghanistan all’Iraq e alla Libia, fino a ricostruire le origini della guerra in Ucraina. Una parte centrale dello spettacolo è dedicata alla Palestina, seguendo il percorso storico dalla nascita dello Stato d’Israele alla Nakba, passando per le due Intifade e gli accordi di Oslo, fino all’attuale crisi di Gaza. Di Battista evidenzia le distorsioni della narrazione occidentale, il ricorso strumentale all’accusa di antisemitismo e la diffusione del fondamentalismo e del terrorismo di Stato.

Il monologo si chiude con un richiamo alla solidarietà e alla responsabilità collettiva, un invito a schierarsi dalla parte dei “dannati della Terra”, come scelta di umanità e di giustizia, contro l’indifferenza e la normalizzazione della guerra.

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