A Cagliari torna il Lei Festival: tre giorni per esplorare l’evoluzione tra filosofia, parole e libertà

Dal 5 al 7 dicembre filosofi, psicoanalisti, scrittori e laboratori al Lei Festival indagano le trasformazioni del presente tra tecnologia, femminismo, desiderio e potere delle parole

Lei Festival 2025

Dal 5 al 7 dicembre il Teatro Doglio di Cagliari ospiterà l’edizione 2025 del Lei Festival – Lettura, Emozione, Intelligenza – appuntamento che ogni anno intreccia pensiero, narrazione e dialogo attorno a un tema centrale. L’edizione di quest’anno è dedicata all’evoluzione, intesa non come processo biologico ma come cambiamento culturale e psicologico che mette in discussione il concetto stesso di progresso. Attraverso incontri, conferenze e laboratori, il festival indagherà le trasformazioni dell’individuo contemporaneo, immerso nella tecnologia e nella comunicazione continua, per interrogarsi su come queste influenzino la coscienza, le relazioni e l’esperienza del tempo.

La tre giorni si apre venerdì 5 dicembre alle 18 con lo scrittore Matteo Porru, che dialogherà con Alessandra Piredda su “Evoluzioni. In volo sopra l’oceano”, un incontro sul valore delle relazioni e delle scelte che segnano il nostro percorso umano, ispirato al suo ultimo romanzo pubblicato da Garzanti. Alle 19 sarà la volta dello psicanalista Luigi Zoja, che nella conferenza “Paranoia, comunicazione di massa e individuale, geopolitica” rifletterà sull’evoluzione del pensiero di Jung e sull’impatto della paranoia collettiva nel nostro tempo.

La serata prosegue con la premiazione del concorso internazionale per microracconti “Lina Patanè”, organizzato insieme all’associazione Girotondo di Madrid, che celebra la scrittura femminile con letture a cura di Valentina Fadda. Alle 21 Umberto Galimberti chiuderà la giornata con una lezione sul “feticismo del denaro”, analizzando il modo in cui il mercato modella desideri e valori, in un mondo dove il significato sembra cedere il passo al prezzo.

Sabato 6 dicembre si apre con un laboratorio partecipato di filosofia condotto da Nora Racugno, che accompagnerà il pubblico in un’esplorazione condivisa del concetto di evoluzione. Alle 12 l’arteterapia e la lettura diventano strumenti di introspezione nel laboratorio “Ritrovare le parole e i non detti”, ispirato a Eve Ensler e alle sue riflessioni sulla libertà espressiva.

Nel pomeriggio Roberta Guzzardi, in dialogo con Gisella Congia, presenterà “Siamo luce oppure ombra, Mostro?”, riflessione narrativa sui conflitti interiori. Subito dopo, l’autore e performer Claudio Morici proporrà “La malattia dell’ostrica”, un reading tra letteratura e disagio mentale, mentre la psicoanalista Anna Ferruta parlerà delle contraddizioni della psiche e del valore della relazione come chiave evolutiva.

In serata Giorgio Zanchini esplorerà il tema dell’indecisione attraverso i libri che hanno segnato la sua formazione, con “La libreria degli indecisi”, seguito dall’incontro con Teresa Cinque, autrice e performer che nel suo “Autobiografia clitoridea” affronta con ironia e profondità i temi del desiderio e dell’autodeterminazione.

Domenica 7 dicembre la riflessione si sposterà sull’evoluzione del femminismo, con un laboratorio di filosofia con Olivia Guaraldo condotto da Nora Racugno, incentrato sul linguaggio e sull’identità di genere. Seguirà “La VocAzione”, stage ideato per esplorare la propria direzione interiore attraverso la fotonarrazione, ispirata al pensiero di James Hillman, e un laboratorio di Philosophy for Community a cura di Daniela Zoccheddu dedicato al cambiamento come esperienza collettiva.

Nel pomeriggio Igor Sibaldi proporrà la conferenza “Evoluzione e stupidità, le trappole del conformismo”, sul rischio di fermare la crescita personale, mentre l’architetto Hansel Bauman, in dialogo con Marina Fanari, illustrerà come il progetto DeafSpace ridefinisca il rapporto tra spazio, sensi e inclusione.

Il festival si concluderà con due incontri dedicati al linguaggio: alle 19 Olivia Guaraldo rifletterà sull’evoluzione dell’identità femminile tra linguaggio e politica, e alle 20.30 Paolo Borzacchiello parlerà del potere trasformativo delle parole e della consapevolezza linguistica come leva evolutiva per le relazioni e la vita quotidiana.

Tre giornate per interrogarsi sul significato del cambiamento e su come l’essere umano possa ancora evolversi – culturalmente, emotivamente e socialmente – in un tempo che corre più veloce della propria consapevolezza.

Exit mobile version