“Colpevoli di viaggio”, al TsE di Is Mirrionis le storie dei migranti senza volto

La stagione di Teatro Senza Quartiere organizzata dal Teatro del Segno prosegue con un monologo che denuncia l'assurdità delle leggi che criminalizzano la migrazione, sul palco Monica Corimbi

Monica Corimbi

Monica Corimbi

Una “narrazione per voce sola” per raccontare le “storie di migranti senza volto”: affronta un tema scottante e attuale, fra le vite in transito di donne e uomini in fuga dagli orrori della guerra, dalle carestie e dalla miseria e le cronache quotidiani di sbarchi e naufragi “Colpevoli di Viaggio”, lo spettacolo scritto, diretto e interpretato da Monica Corimbi, liberamente ispirato ai testi di Erri De Luca e impreziosito dalle musiche originali di Gianpaolo Selloni e dall’installazione video di Laura Mascia (produzione Bocheteatro) in cartellone sabato 25 novembre alle 20:30 al TsE di via Quintino Sella nel cuore di Is Mirrionis a Cagliari per il terzo appuntamento della Stagione 2023-2024 di Teatro Senza Quartiere organizzata dal Teatro del Segno nell’ambito del progetto pluriennale “Teatro Senza Quartiere / per un quartiere senza teatro” (2017-2026), con il patrocinio e il sostegno della Regione Sardegna e con il contributo della Fondazione di Sardegna.

Fin nel titolo, che racchiude il dramma di coloro che abbandonano la loro patria con una valigia piena di ricordi e di sogni, inseguendo la speranza di un futuro migliore in un curioso ossimoro, per sottolineare il paradosso di un reato inesistente, perché la fame o la povertà non sono una colpa e nell’era della globalizzazione i confini rappresentano sempre più una mera convenzione geografica, “Colpevoli di Viaggio” denuncia l’assurdità di leggi e trattati pensati per arrestare o contenere un inarrestabile flusso di persone, una marea di disperati e profughi in cerca d’asilo, rinunciando in nome di un presunto benessere economico ai più elementari principi di umanità. Una pièce originale per tentare di restituire un’identità e una dignità alle migliaia di persone che insieme formano la moltitudine dei diseredati, gli “ultimi” della Terra: tra parole, suoni e visioni, Monica Corimbi evoca le storie di donne e uomini, spesso giovani e adolescenti, ma anche adulti, vecchi e bambini costretti ad affrontare l’ignoto, tra ansie e paura, con la coscienza dei pericoli ma anche la consapevolezza di non avere alternative, che per coloro che restano il destino è ormai segnato.

Sulla falsariga di “Sola Andata”, lo struggente poema di Erri de Luca, l’attrice e autrice cerca di restituire la voce alle tante anime perdute sul fondo del Mediterraneo, nelle troppe tragedie in mare, accanto agli innumerevoli conflitti politici e religiosi e alle catastrofi ambientali, spesso all’origine delle moderne migrazioni di popoli, insieme alle motivazioni economiche, perché l’aspirazione a migliorare la propria situazione è innata, da essa scaturisce l’idea del progresso e il fiorire delle civiltà. «Si è provato ad immaginarli quei volti e a dare voce alla loro disperazione» – spiega Monica Corimbi –. Quelle storie vere o inventate, partendo da fatti di cronaca, documenti, libri e testimonianze, formano un affresco corale, da cui emergono le singole voci, i pensieri e le emozioni di donne e uomini che hanno scelto di sfidare il destino, di mettersi in cammino, per sfuggire alla morte o a una sorte addirittura peggiore, o magari per conquistare lontano da regimi autoritari e teocratici e da un’arcaica civiltà patriarcale, semplicemente, la libertà.

“Colpevoli di Viaggio” è un’opera multimediale, di forte impatto, che non lascia indifferenti ma suscita reazioni diverse: «paura, impotenza, desiderio di accogliere». Il dramma dei migranti, in un’Isola da cui i giovani ancora oggi partono in cerca di fortuna, perché non trovano lavoro o comunque un’occupazione adeguata ai loro studi e alle loro capacità, fa riaffiorare memorie di un passato non tanto lontano, con la malinconia degli addii e la nostalgia e il dolore dell’esilio. «In un momento drammatico e delicato come questo» – sottolinea l’attrice – «si può prendere lo spunto per parlare di cosa significhi affrontare un viaggio di “speranza”, di cosa significhi emigrare e quanto spesso non vengano rispettati i diritti dei migranti. Queste storie rappresentano per ciascuno di noi, una lezione di umiltà e ci insegnano una saggezza più grande per vivere meglio il futuro».

Biglietti: intero €13, ridotto €10 (riduzioni per residenti quartiere Is Mirrionis / under 25 / over 65 / abbonati CeDAC / spettatori Cinema Odissea).
Per informazioni: biglietteria.teatrotse@gmail.com – cell. 351.6862271 (anche WhatsApp).

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