Beppe Severgnini presenta “Socrate, Agata e il futuro” al festival Dall’altra parte del mare di Alghero

Martedì 26 agosto, nel giardino di Villa Mosca, l’autore e giornalista dialogherà con i lettori sul suo ultimo libro dedicato al tempo che passa e all’arte di invecchiare con filosofia

Beppe Severgnini "Socrate, Agata e il futuro". ? Simone Sechi

? Simone Sechi

Martedì 26 agosto il festival letterario “Dall’altra parte del mare”, curato dall’Associazione Itinerandia, propone ad Alghero una serata dedicata a Beppe Severgnini. Alle 20:30, nel giardino di Villa Mosca, il giornalista e scrittore incontrerà i lettori per presentare il suo ultimo libro “Socrate, Agata e il futuro. L’arte di invecchiare con filosofia” (Rizzoli), in dialogo con Raffaele Sari.

Severgnini, firma del Corriere della Sera, dove ha ideato la rubrica Italians e diretto il settimanale 7, è stato opinion writer per The New York Times e corrispondente in Italia per The Economist. Nella sua carriera ha pubblicato numerosi libri di successo, dal primo “Inglesi” (1990) a “Neoitaliani” (2020), tradotto negli Stati Uniti come “Italian Lessons” (2022). Con “La Bella Figura” (2006), versione inglese di “La testa degli italiani” (2005), ha raggiunto la classifica dei bestseller del New York Times.

Il nuovo volume si interroga sul rapporto con il tempo e sull’arte di affrontare le diverse fasi della vita. L’autore riprende la visione induista che suddivide l’esistenza in quattro periodi: apprendere, realizzarsi, insegnare e infine prepararsi al distacco dalle cose materiali. Un cammino che oggi, osserva Severgnini, molti faticano ad accettare, continuando a inseguire ruoli e riconoscimenti senza concedersi la possibilità di rallentare e restituire.

La riflessione si sviluppa anche attraverso il rapporto con la nipotina Agata, che con la sua vitalità offre spunti per osservare la realtà con leggerezza e ironia. Nel libro l’autore invita a non trasformarsi in “vecchi barbosi”, ma a indossare con consapevolezza la propria età, puntando sulla generosità, la fantasia, l’ironia e la capacità di farsi le domande giuste. Un percorso che passa dalla gentilezza, dalla pazienza e dall’apertura verso i più giovani, ai quali va lasciato spazio e incoraggiamento.

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