Domenica 25 e lunedì 26 maggio 2025 Quartu Sant’Elena ospita due appuntamenti della rassegna letteraria “ViaConvento”, che trasformeranno l’ex Caserma di via Roma e l’ex Convento dei Cappuccini in luoghi di confronto sui temi della giustizia, dell’identità e del dialogo interculturale. Protagonisti di queste due serate saranno Maria Francesca Chiappe con il suo nuovo romanzo “Uguale per tutti” e Vincenzo Amendola con “L’imam non deve morire”, opere diverse per ambientazione e tono, ma accomunate dal desiderio di interrogare la complessità del presente.
Il primo appuntamento, domenica 25 maggio alle 19, vedrà la prima nazionale del terzo romanzo della serie cagliaritana di Maria Francesca Chiappe. Giornalista e assessora alla Cultura del Comune di Cagliari, Chiappe ambienta “Uguale per tutti” (Castelvecchi, 2025) in una Cagliari ritratta attraverso tre luoghi simbolo: la spiaggia di Giorgino, il colle di Monte Urpinu e i vicoli della Marina. Su questi scenari si sviluppano tre casi: un cadavere ritrovato sulla spiaggia, un altro su un’altura, e una denuncia di violenza da parte di una giovane donna reduce da una festa nei quartieri alti. A condurre l’indagine, i volti noti della serie: la giornalista Annalisa Medda e il capo della Mobile Fernando Corallo, personaggi che restituiscono le contraddizioni di una giustizia che spesso inciampa.
Chiappe racconta di aver iniziato la stesura del romanzo subito dopo il secondo volume della serie, per poi interromperla con la scrittura del libro dedicato alla vicenda reale di Beniamino Zuncheddu. L’esperienza da cronista ha continuato a nutrire il suo immaginario, costruendo una narrazione in cui i luoghi diventano personaggi vivi, capaci di parlare, ingannare, nascondere. Alla presentazione parteciperà Ambra Pintore, che arricchirà l’incontro intrecciando letture e musica, accompagnata da Roberto Scala al basso, Massimo Satta alla chitarra e Diego Milia al violino e sax.
Il giorno successivo, lunedì 26 maggio alle 18, sarà la volta di Vincenzo Amendola. L’incontro nella Sala Affreschi dell’ex Convento dei Cappuccini sarà l’occasione per presentare “L’imam non deve morire” (Mondadori, 2025), romanzo che intreccia fiction e attualità per raccontare il Mediterraneo attraverso la figura storica di Musa Sadr, l’imam sciita scomparso nel 1978. Amendola, politico ed ex ministro per gli Affari Europei, propone un thriller che affronta i conflitti e le possibilità di dialogo tra le sponde del mare nostrum, rifiutando una visione chiusa e difensiva dell’Europa.
La Sardegna, secondo l’autore, rappresenta un esempio di equilibrio tra radici e apertura, tra identità e visione. Nella cornice storica e simbolica del convento, la letteratura si fa strumento per riflettere sul ruolo dell’Europa e sul valore di una memoria condivisa, necessaria per affrontare le sfide del presente.
