“Misericordia” di Emma Dante da martedì 25 maggio nell’Isola per La Grande Prosa organizzata dal CeDAC

In scena dal 25 al 30 maggio al Teatro Massimo di Cagliari e il 31 maggio e il 1° giugno al Teatro Comunale di Sassari

“Misericordia”. ? Masiar Pasquali

“Misericordia”. ? Masiar Pasquali

La soave dolcezza e la rude tenerezza dell’amore incondizionato delle madri in “Misericordia”, il nuovo spettacolo scritto e diretto da Emma Dante in cartellone da martedì 25 maggio fino a domenica 30 maggio al Teatro Massimo di Cagliari (tutti i giorni alle 20:30, tranne la domenica alle 19), poi lunedì 31 maggio e martedì 1 giugno alle 20:30 al Teatro Comunale di Sassari, sotto le insegne della Stagione 2020-2021 de La Grande Prosa organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna, per un poetico e struggente ritratto di famiglia in un “inferno”.

«“Misericordia” è una favola contemporanea. Racconta la fragilità delle donne, la loro disperata e sconfinata solitudine» rivela la drammaturga e regista siciliana, una delle artiste più amate e apprezzate del panorama italiano e non solo, per la sua voce originale, la sua capacità di affrontare temi scottanti e perfino “scabrosi” trasfigurandoli attraverso la forza catartica della bellezza, con una cifra raffinata e immaginifica, tra esplosioni di energia e una seducente grammatica dei corpi, in cui si fondono felicemente etica e estetica. Sotto i riflettori Italia Carroccio, Manuela Lo Sicco, Leonarda Saffi e Simone Zambelli, protagonisti di una emozionante e emblematica narrazione per quadri, che si disvela via via in un crescendo, per un vivace affresco della società dal punto di vista di figure ai margini, eppure cruciali e certamente indimenticabili – illuminati dalle luci di Cristian Zucaro – eroine ed eroi di un modo alla rovescia nello spettacolo prodotto da Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Teatro Biondo di Palermo, Atto Unico / Compagnia Sud Costa Occidentale.

La pièce racconta una storia di miseria e degrado, la vita e la quotidiana guerra per la sopravvivenza di tre donne, intente a confezionare sciarpe e scialletti, lavorando a maglia, per poi la notte concedersi a sconosciuti e passanti: nello squallore del piccolo monovano abita con loro un curioso ragazzo, una creatura sfortunata, su cui si riversa l’affetto di quelle madri adottive.

«Arturo non sta mai fermo – racconta Emma Danteè un picciutteddu ipercinetico. Ogni sera, alla stessa ora, va alla finestra per vedere passare la banda e sogna di suonare la grancassa. La madre di Arturo si chiamava Lucia, era secca come un’acciuga e teneva sempre accesa una radiolina. La casa era china ’i musica e Lucia abballava p’i masculi!
Soprattutto per un falegname che si presentava a casa tutti i giovedì. L’uomo era proprietario di una segheria dove si fabbricano cassette della frutta, guadagnava bene ma se ne andava in giro con un berretto di lana e i guanti bucati. Lo chiamavano “Geppetto”. Alzava le mani. Dalle legnate del padre nasce Arturo, mentre Lucia muore due ore dopo averlo dato alla luce.
Nonostante l’inferno di un degrado terribile, Anna, Nuzza e Bettina se lo crescono come se fosse figlio loro. Arturo, il pezzo di legno, accudito da tre madri, diventa bambino
».

“Misericordia” è un’opera visionaria, in cui quella strana infanzia e l’innocenza del fanciullo orfano per femminicidio s’intreccia alla routine delle prostitute, in fondo un modo come un altro, forse non il più disonesto di guadagnarsi il pane con quello che viene definito “il mestiere più antico del mondo”. Un gioco di contrasti, in una realtà capovolta dove la paradossale normalità è mettere in vendita quel poco o quasi nulla che si possiede, fosse pure il proprio corpo, come faceva, con quella sua straniante allegrezza, la madre di quel bambino che ormai è l’unica traccia, l’unico ricordo vivente di lei. Nella civiltà dell’apparire, dove la ricchezza e l’eleganza sono simboli del successo e del benessere, la povertà e la bruttezza delle periferie risultano sempre più nascoste, lontane dallo sguardo, come appartenenti a un universo parallelo dove risiede una singolare, differente umanità: lo spettacolo mette l’accento proprio sul quel microcosmo trascurato e dimenticato, ne riscopre la molteplicità di sfaccettature, grazie alla generosità di chi pur non possedendo praticamente nulla, divide con i più fragili almeno il calore di un abbraccio, di un sorriso, di una carezza, come a voler rammentare – per citare una famosa canzone – che «dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior».

Quella creatura abbandonata è figlia della violenza e dell’abuso, perché la prostituzione resta l’ultima forma di schiavitù socialmente tollerata, se non accettata, in quella terra di frontiera in cui il piacere e il vizio si accompagnano al gusto della trasgressione, in una totale mancanza di empatia verso quei corpi in vendita, ma anche trova ristoro quel bisogno d’amore, inascoltato, di una profonda e immedicabile solitudine. Arturo nato nel dolore e nell’indifferenza ha trovato casa e famiglia tra le “colleghe” di quella sua madre sventurata, solidali e unite in una sorta di sorellanza, ma infine quel legame così forte, che l’ha protetto dalla cattiveria del mondo, si spezza perché le tre “madri” compiono per lui il più grande atto d’amore: restituirgli la libertà

Una trama apparentemente semplice ma densa di sottintesi, fatta di gesti, di azioni, a volte minimi, amplificati al ritmo di una danza che restituisce il senso dell’esistenza, lo scorrere inesorabile dei giorni, il peso dei ricordi e la fatale rivelazione della verità: “Misericordia” è una pièce avvincente, illuminante, a tratti crudele; una partitura contemporanea, che racchiude una materia magmatica e incandescente, accesa da fuoco che arde nell’anima, bruciante, e illumina e consuma – come la passione per l’arte e per il teatro e un profondissimo, contagioso amore per la vita.

Info e prevendite: a Cagliari i biglietti e i nuovi abbonamenti sono disponibili online su vivaticket.it e al BoxOffice in viale Regina Margherita 43 (dove sarà possibile utilizzare i voucher de La Stagione di Prosa 2019-2020) – per informazioni: cell. 345/4894565 – e-mail: biglietteria@cedacsardegna.it; a Sassari sarà possibile acquistare biglietti e abbonamenti – oltre che online su vivaticket.it – presso la Libreria Koinè in via Roma 137 (dove sarà anche possibile utilizzare i voucher de La Stagione di Prosa 2019-2020) – per informazioni: cell. 339/1560328 – e-mail: circuitoteatralesardo@gmail.com.

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