Hope Around. New York Graffiti: al Foro Boario di Oristano la mostra evento sul graffitismo americano

Dal 18 luglio al 25 ottobre 2025 in mostra la collezione Pietro Molinas Balata: 42 opere originali e rare dei pionieri della street art newyorkese

Il Foro Boario di Oristano

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Si intitola “Hope” la nuova edizione del Dromos Festival, che prosegue il percorso tematico avviato negli anni precedenti con “Change” e “People”. Un fil rouge che propone la speranza come chiave interpretativa del presente e del futuro, riconoscendola come scelta consapevole in tempi incerti. In questo contesto si inserisce la mostra “Hope Around. New York Graffiti”, curata da Fabiola Naldi e allestita negli spazi del Foro Boario di Oristano dal 18 luglio al 25 ottobre 2025.

L’esposizione offre uno sguardo articolato sulla scena newyorkese del graffiti writing dalla prima metà degli anni Settanta in poi. Per la prima volta viene presentata al pubblico la collezione personale di Pietro Molinas Balata, considerata una delle più importanti nel suo genere. Si tratta di quarantadue opere su tela realizzate da artisti centrali nella nascita e nello sviluppo del movimento, oltre a tre fotografie firmate da Martha Cooper, Robert Herman e Sophie Bramly dedicate a figure come Keith Haring, Jean-Michel Basquiat e Dondi White.

La mostra propone una riflessione sulla trasformazione dei graffiti da espressione urbana spontanea a linguaggio riconosciuto anche in ambito istituzionale. Una transizione che ha sollevato interrogativi sul concetto di autenticità e sul confine tra libertà creativa e legittimazione museale. Gli artisti coinvolti, pur avendo scelto supporti più convenzionali, hanno mantenuto il nucleo originario della propria poetica, affrontando lo spazio come strumento espressivo e non come cornice da rispettare.

Tra gli autori presenti figurano nomi che hanno segnato la storia del graffiti writing come Rammellzee, Phase 2, Futura 2000, Fab 5 Freddy, Crash, Daze, Toxic, Kool Koor, Blade e Lee, fino ai più recenti Tats Cru e How & Nosm. L’insieme offre una visione stratificata dell’evoluzione del movimento, in equilibrio tra continuità e sperimentazione.

Il sottotitolo “New York Graffiti” richiama esplicitamente l’esposizione “Arte di frontiera” curata nel 1984 da Francesca Alinovi, che contribuì in maniera decisiva al riconoscimento delle pratiche urbane come forma artistica autonoma. A distanza di quarant’anni, “Hope Around” ne raccoglie l’eredità, indagando l’impatto culturale e sociale del fenomeno.

“Hope Around. New York Graffiti” sarà aperta al pubblico ogni giorno, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. L’ingresso è fissato a 5 euro.

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