Dal 22 giugno al 4 agosto otto comuni della Sardegna ospitano la diciottesima edizione del Festival Internazionale della Sostenibilità Giardini Aperti, un progetto itinerante promosso da Abaco Teatro con la direzione artistica di Rosalba Piras. Il programma intreccia spettacolo, impegno civile e valorizzazione dei territori, proponendo un percorso culturale diffuso che tocca Cagliari e diverse località del Sud Sardegna.
Il festival si fonda su un concetto ampio di sostenibilità, che include la cura per l’ambiente, la promozione delle diversità, la valorizzazione della memoria storica e delle tradizioni locali. Gli spettacoli, le letture e i laboratori si inseriscono in un disegno che mira a creare consapevolezza e a favorire il dialogo intergenerazionale, offrendo al pubblico strumenti di riflessione e confronto.
La proposta teatrale si apre con “Joyce ed Emilio Lussu. Storia di un amore e di una passione civile”, realizzato in collaborazione con il Premio Emilio Lussu e l’Associazione L’Alambicco. Lo spettacolo, allestito nel cinquantesimo anniversario dalla scomparsa di Lussu, rievoca l’impegno politico e la storia d’amore tra due protagonisti del Novecento italiano e sardo.
Altri omaggi attraversano il programma: “Il giardino di Eva Mameli Calvino”, dedicato alla prima donna direttrice dell’Orto Botanico di Cagliari, “Grazia Deledda tra fantasia e realtà”, ispirato alla scrittrice premio Nobel, e “Su Muru Prinzu – Il Muro Incinto”, prodotto da Bocheteatro, che ripercorre la vicenda artistica di Costantino Nivola. La compagnia Teatro La Maschera proporrà “Efisio e la peste”, racconto scenico sulla figura del santo patrono di Cagliari e sulla storica epidemia.
Il cartellone si apre anche a figure della scena nazionale, come Gabriella Ferri e Fred Buscaglione, protagonisti rispettivamente degli spettacoli “Gabriella… sempre” di OfficinAcustica e “A qualcuno piace Fred” di Origamundi. L’eredità di Dario Fo è riletta in “Com’è nato un giullare” di Gurdulù Teatro.
Alla cultura popolare e ai nuovi linguaggi è dedicata una sezione specifica del festival. Tra gli spettacoli figurano “Fiabe sarde” di Abaco Teatro e “Pindulas” de Le Voci di Astarte, che richiamano la lingua e la tradizione orale isolana. I diritti civili e le dinamiche sociali contemporanee sono al centro di titoli come “E se i topolini scoprissero i tombini?”, “Cappuzzetto Rozzo”, “Le Topastre” e “I monologhi della vagina”, quest’ultimo proposto dalla compagnia Cattivi Maestri. “Chiedilo alla badante” del Teatro La Maschera affronta il tema dell’assistenza agli anziani.
Il teatro classico e quello per l’infanzia si incontrano in “Le nozze di Arlecchino e Colombina” (La Gatta sul Tetto che Scotta), “Volevo volare” (Actores Alidos, ispirato al “Brutto anatroccolo”) e “Il gatto dagli stivali” (Teatro d’Inverno). Il percorso introspettivo prende forma con “Se mi odi è perché esisto” del Teatro dell’Ortica.
Tappe, mostre e incontri nei luoghi del festival
L’edizione 2025 prende avvio a Cagliari con tre giornate inaugurali dal 22 al 24 giugno, seguite da un flash mob il 22 luglio. Dal 26 al 30 giugno il Parco di Monte Claro ospita due mostre fotografiche: “Ritratti del tempo presente” di Massimo Migoni, che documenta il degrado ambientale, e “NaturOrto” di Paola Congia, una raccolta di nature morte contemporanee. Nello stesso periodo sono previsti incontri letterari con autori come Mattia Lasio, Piergiorgio Pulixi e Brice Grudina.
Il viaggio del festival prosegue toccando Maracalagonis (4-6 luglio), Elmas (10-11 luglio), Decimoputzu (12-13 luglio), Monserrato (17-18 luglio), Siliqua (19-20 luglio), Villaspeciosa (24-25 luglio) e Vallermosa (26-27 luglio), con un calendario che adatta contenuti e spettacoli alle caratteristiche di ciascun territorio.
Il gran finale torna a Cagliari con appuntamenti all’Orto Botanico (29-30 luglio), al Giardino sotto le Mura e nei Giardini Pubblici (dal 31 luglio al 4 agosto). Qui si concentrano le attività per bambini con laboratori condotti da Legambiente, Unicef e Operazione Africa ODV, e le rappresentazioni serali che spaziano dai monologhi civili agli omaggi musicali e teatrali.
L’ingresso agli eventi è gratuito con possibilità di contributo volontario, a conferma dell’intento di Abaco Teatro di rendere la cultura accessibile e condivisa.
































