In un contesto internazionale segnato da tensioni geopolitiche e dalla crescita di movimenti populisti e nazionalisti, il Teatro di Sardegna propone una rassegna di spettacoli per esplorare, attraverso il linguaggio delle arti performative, la storia e i valori fondativi dell’Unione Europea.
La rassegna “Storie e memorie d’Europa” si svolgerà tra marzo e maggio al TEN Teatro Eliseo di Nuoro, in collaborazione con ISTASAC, l’Istituto per la Storia dell’Antifascismo e dell’Età Contemporanea nella Sardegna Centrale. L’iniziativa nasce in prossimità dell’80° Anniversario della Liberazione e della Festa dell’Europa del maggio 2025, a 75 anni dalla Dichiarazione di Schuman, per stimolare una riflessione sull’importanza di tutelare il patrimonio di valori comune agli europei.
Gli spettacoli in programma affrontano il rapporto tra memoria, identità e conflitto, utilizzando il teatro di narrazione e la performance documentaria per indagare la costruzione dell’immaginario storico e politico europeo.
Il primo appuntamento è previsto per domenica 23 marzo alle 20:30 e lunedì 24 marzo alle 10:30 con “Petter: Prigioniero Politico”, della compagnia Meridiano Zero e SHIP. Lo spettacolo racconta la storia di Petter Moen, partigiano norvegese arrestato dalla Gestapo nel 1944. Durante la prigionia nella famosa cella di Møllergata 19, Moen incise al buio il suo diario su carta igienica con la punta di un oggetto metallico, senza poter rileggere ciò che scriveva.
In continuità con questo tema, mercoledì 16 aprile alle ore 17:00, ISTASAC curerà un approfondimento dal titolo “A voi che ascoltate: la guerra è finita!” nella sala conferenze dell’ExMè. L’incontro ricorderà lo storico annuncio di Radio Sardegna del 7 maggio 1945, accompagnato dalla proiezione del film L’ultima Habanera di Carlo Licheri.
La rassegna proseguirà martedì 6 e mercoledì 7 maggio con “Il Portogallo non è un Paese piccolo” della compagnia Hotel Europa di Lisbona. Lo spettacolo affronta il colonialismo portoghese e il successivo esodo dei coloni dall’Africa tra il 1974 e il 1976, dopo la Rivoluzione dei Garofani. Il lavoro teatrale, basato su testimonianze dirette raccolte e messe in scena da André Amálio, intreccia storie personali, immagini d’archivio e documenti ufficiali per interrogare il passato e le sue ripercussioni nel presente.
L’ultimo appuntamento si terrà venerdì 16 e sabato 17 maggio con “L’Europa non cade dal cielo” della compagnia Teatro delle Albe. Lo spettacolo, scritto dalla storica e autrice Laura Orlandini, attraversa le epoche a partire dalle macerie della Seconda Guerra Mondiale fino ai giorni nostri. La narrazione, accompagnata da immagini e una colonna sonora che segna il passaggio tra le epoche, non si limita a celebrare l’Europa, ma ne mette in luce contraddizioni e sfide ancora aperte, offrendo un’occasione di riflessione sul significato dell’unità europea e sul ruolo delle nuove generazioni nel suo futuro.
Per informazioni consultare la pagina Facebook @TENteatroeliseonuoro.
































