Il fascino di antiche dee e eroine del mito e moderne icone del teatro e del cinema, accanto a artiste e regine, in “Cleopatra e il serpente / La bellezza come arma del patriarcato”, il nuovo e interessante saggio il nuovo saggio dello storico del teatro, giornalista e drammaturgo Nicola Fano, edito da Elliot e appena arrivato in libreria, che affronta un tema delicato e attuale come le origini e l’ispirazione dell’iconografia delle figure femminili, nell’arte come nell’immaginario.
Un intrigante viaggio tra creature come Elena di Troia, simbolo imperituro dell’avvenenza muliebre e la maga Circe, incantatrici di uomini sedotta dall’intelligenza e dalla sagacia di Ulisse, ma anche Cleopatra, regina d’Egitto, che conquistò Giulio Cesare e Marco Antonio e la gentile Ofelia, nata dalla fantasia di William Shakespeare e vittima del tradimento o meglio della “follia” di Amleto. E ancora Paolina Borghese, ritratta da Antonio Canova come una novella Venere, la “divina” Sarah Bernhardt, la fotografa e poetessa Dora Maar, musa di Pablo Picasso e Marilyn Monroe, immortale stella del cinema.
La parola all’autore: Nicola Fano sarà protagonista oggi (lunedì 18 marzo) alle 18:30 alla Libreria Koinè di Sassari, in una conversazione con Alessandro Marongiu per un nuovo appuntamento sotto le insegne di Legger_ezza 2024 / il progetto di Promozione della Lettura – VI edizione a cura del CeDAC Sardegna, realizzato in collaborazione con la Libreria Koinè.
Nel volume lo studioso compone una galleria di ventitré ritratti di donne, vere o inventate, mettendo in risalto come la bellezza abbia rappresentato un’arma a doppio taglio nella ricostruzione della personalità e delle vicende da un punto di vista squisitamente maschile. A partire proprio da Cleopatra, femme fatale ma soprattutto donna coltissima e raffinata, dotata di grande carisma, sicuramente ambiziosa e impegnata a contrastare il predominio dell’Impero Romano per salvaguardare l’indipendenza del regno e la libertà del suo popolo.
Nicola Fano propone un’attenta analisi delle fonti e dell’influenza della tradizione patriarcale nel definire il ruolo e la condizione delle donne e delimitare la loro sfera d’azione, pur ponendole al centro di una ricca tradizione letteraria e pittorica, facendone il fulcro di drammi e commedie, ma sempre in qualche modo all’interno di un’ideologia o quanto meno una prospettiva “maschilista”.
«Elena di Troia, Circe, Cleopatra, Ofelia, Paolina Borghese, Sarah Bernhardt, Dora Maar, Marilyn Monroe e molte altre: donne che hanno in comune l’aura mitica con cui sono state ammantate dagli uomini per via della loro bellezza» – sottolinea il giornalista e critico teatrale – . «Donne-simbolo che hanno lasciato un segno nell’arte, nel teatro, nel cinema, nella letteratura, un segno sempre mediato però dall’immaginazione maschile. “Cleopatra e il serpente” racconta con approccio critico e liberatorio le storie, le leggende e l’iconografia non soltanto di molte di loro ma anche di quelle donne che hanno tracciato nel tempo nuove vie alla ricerca di rappresentazioni lontane dagli stereotipi».
Ingresso gratuito fino a esaurimento posti.