“Dialoghi di carta”: oggi a Cagliari le battute finali del festival de la Fabbrica Illuminata

Ai Giardini Pubblici spazio alla poesia e alla natura e all’approfondimento sulla scrittura di Sergio Atzeni: Gigliola Sulis, Francesco Abate e Rossana Copez discutono sul romanzo “Passavamo sulla terra leggeri”

Sergio Atzeni

Sergio Atzeni

Cagliari. Battute finali per il festival letterario de La Fabbrica Illuminata “Dialoghi di carta”. Stasera ai Giardini pubblici comunali si ritorna a parlare di poesia e di natura, e il festival dedica un approfondimento alla scrittura di Sergio Atzeni (Capoterra, Cagliari, 1952 – Carloforte, 1995).

Alle 18:00 Beatrice Zerbini presenta la raccolta “D’amore (Interno Poesia)” in conversazione con l’italianista Duilio Caocci e con l’intervento musicale della cantante Anna Lisa Mameli e di Corrado Aragoni al pianoforte.

Con la sua voce “unica, ironica e profonda” (così l’ha descritta la poetessa Alba Donati, paragonandola per facilità di canto a Vivian Lamarque e Wisława Szymborska), la poetessa bolognese, classe 1983, è riuscita a trovare un nuovo e coinvolgente linguaggio per la poesia d’amore. “D’Amore” (con prefazione di Alberto Bertoni) è la sua seconda opera poetica ad oggi alla quarta ristampa, in cui trovano sempre più spazio i temi introspettivi dell’amore, del lutto e della cura tramite la psicoterapia.

Alle 19:00 spazio alla riedizione del romanzo di Sergio Atzeni “Passavamo sulla terra leggeri”, uscita per i tipi di Sellerio con la prefazione di Marcello Fois. Ne parlano l’italianista Gigliola Sulis con il giornalista Francesco Abate e con la partecipazione della scrittrice Rossana Copez. Letture a cura di Elena Pau. Il mistero delle origini del popolo sardo in un racconto intenso e seducente, a tratti epico, che abbraccia miti e leggende di una terra aspra e selvaggia. Un viaggio incantato e fiabesco disegnato dalla fantasia di uno dei più grandi cantori della Sardegna. Questo romanzo epico e visionario che vuole perpetuare in modo figurato la storia dei Sardi ha due protagonisti: colui che racconta a voce tramandando una tradizione orale, e il narratore che trascrive le parole e riflette contemporaneamente la propria formazione, l’acquisizione di una personale identità come plasmata dall’epopea del suo popolo.

Alle 20:00 botanico Stefano Mancuso, direttore del Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale e docente all’Università di Firenze presenta in conversazione con Giovanni Follesa il suo libro La tribù degli alberi (Einaudi 2022): un testo narrativo con sullo sfondo la crisi climatica e con protagonista un albero, Laurin, “perché anche le piante hanno una personalità, delle passioni, ciascuna ha un proprio carattere. Cercano sottoterra per guardare il cielo. Si studiano, si somigliano, si aiutano”. (…) “nella tribù degli alberi nascono amicizie speciali e legami indissolubili, qualcuno deluderà i compagni e qualcun altro li salverà. Una cosa li accomuna però: possono scegliere, e costruire un giorno dopo l’altro – se solo glielo permettiamo – il futuro del mondo in cui tutti abitiamo”.

Per maggiori informazioni è possibile contattare il numero 070/7321163.

Exit mobile version