Un viaggio lungo ventuno anni che continua a rinnovarsi. È questo il senso di PulArchàios, il cartellone culturale che dal 18 settembre all’11 ottobre accompagnerà la nuova missione archeologica di Nora 2025. L’iniziativa, organizzata dal Comune di Pula insieme alla Fondazione Pula Cultura Diffusa, punta a coinvolgere cittadini, turisti e studenti in un percorso che unisce divulgazione, ricerca e valorizzazione del patrimonio storico.
PulArchàios nasce con l’obiettivo di rendere la popolazione parte attiva delle scoperte che emergono dagli scavi di Nora, uno dei siti archeologici più importanti della Sardegna. A distanza di oltre due decenni, l’impostazione rimane la stessa: affiancare il lavoro degli archeologi con iniziative che portino le persone a conoscere meglio la storia millenaria della città. Non a caso, anche in questa edizione saranno protagonisti gli studiosi delle Università di Cagliari, Genova, Milano e Padova, impegnati in un cantiere che continua a restituire informazioni preziose sul passato.
Il calendario propone visite guidate, conferenze e laboratori. Tra le novità più attese c’è la possibilità di accedere nuovamente alla Torre del Coltellazzo, un punto di osservazione privilegiato sul paesaggio di Nora e del litorale circostante. Accanto alle attività sul sito, il programma si estende al territorio circostante, con escursioni che invitano a scoprire altre testimonianze storiche, come il nuraghe de Gangiu a Calamixi o i resti della chiesa di montagna di Santu Miali, valorizzati grazie alla collaborazione con l’associazione Trinis.
Grande attenzione è riservata al mondo della scuola. Gli istituti di Pula potranno partecipare a visite dedicate al sito archeologico e al cantiere di scavo, oltre a laboratori e momenti di approfondimento. Per gli studenti più grandi sono previsti incontri a carattere seminariale, che intendono stimolare un contatto diretto con il metodo della ricerca e con i temi affrontati dagli archeologi. In questo modo, PulArchàios si conferma anche come strumento educativo e di sensibilizzazione delle nuove generazioni.
Come da tradizione, la rassegna si concluderà con il Romanum Convivium, previsto per sabato 11 ottobre alle 19 nello spazio esterno del Teatro Maria Carta. L’evento propone un pranzo ispirato al ricettario di Apicio, lo scrittore romano che codificò numerose ricette dell’epoca. A preparare i piatti saranno gli studenti dell’Istituto alberghiero Azuni di Pula, chiamati a tradurre in pratica le usanze alimentari dell’antica Nora.
Il sindaco Walter Cabasino sottolinea come PulArchàios abbia contribuito negli anni a sviluppare il turismo culturale di Pula. La condivisione con la comunità e con i visitatori delle scoperte archeologiche, spiega, ha permesso di destagionalizzare le presenze, con ricadute anche sulle attività economiche locali.
Per l’assessora alla Cultura e alla Pubblica istruzione, Manuela Serra, l’elemento centrale rimane la partecipazione della cittadinanza. Ogni attività viene concepita per rendere i residenti e i turisti parte di quanto accade durante la campagna di scavo, rafforzando il legame tra la comunità e il sito.
Anche Augusto Porceddu, componente del Cda della Fondazione Pula Cultura Diffusa ed ex assessore alla Cultura, sottolinea la continuità del progetto. Ricorda che la formula si è adattata negli anni, ma ha mantenuto l’obiettivo di aprire le porte di Nora a tutti. Oggi, oltre a far conoscere le nuove scoperte, l’intento è quello di mettere in luce il valore complessivo del territorio. Da qui la scelta di proporre escursioni e iniziative che accompagnino i visitatori fuori dal sito archeologico, per scoprire luoghi che raccontano la stratificazione storica della zona.
































