Nel contesto della sesta edizione di “Una Boccata d’Arte”, iniziativa promossa da Fondazione Elpis che porta l’arte contemporanea nei borghi italiani, il paese di Burcei, in provincia di Cagliari, ospita per la prima volta in Sardegna un intervento artistico originale. Il progetto, intitolato “Nuù”, è stato realizzato dalla sound artist Sara Persico e curato da Anna Pirisi per Threes. L’opera sarà visibile al pubblico a partire da sabato 28 giugno, con un’apertura prevista per le ore 18:00.
Burcei è un piccolo centro montano situato a 700 metri di altitudine sul monte Serpeddì. Il nome del borgo, che affonda le sue radici nella parola sarda burrei (“branco di buoi”), rimanda alla lunga tradizione pastorale che ancora oggi caratterizza l’economia locale. Il paese si sviluppa attorno a tre piazzette centrali e conserva strutture architettoniche tipiche dell’isola. Dalla sua posizione panoramica si può ammirare una vista che si estende fino a Cagliari e alla spiaggia del Poetto, mentre i suoi dintorni sono ricchi di boschi e sorgenti.
“Nuù” prende il nome da un termine sardo che significa contemporaneamente “pietra” e “legame”, due elementi chiave che definiscono la relazione profonda tra territorio, voce e memoria a Burcei. Il progetto nasce da una riflessione sull’identità del luogo, dove la roccia non è solo un elemento fisico ma anche simbolico, e dove la parola orale, in particolare quella delle poesie improvvisate mutetus, rappresenta un patrimonio immateriale trasmesso nel tempo.
Attraverso l’ascolto di archivi sonori e il coinvolgimento della comunità locale, Sara Persico ha costruito un paesaggio sonoro corale che restituisce un ritratto intimo del paese. A partire dalle voci raccolte, l’artista ha composto una performance sonora stratificata, in cui memoria collettiva e poesia si intrecciano con i suoni del paesaggio naturale. A dialogare con questa narrazione uditiva è intervenuta la scultrice Alison Darby, che ha inciso la pietra con segni ispirati alle modulazioni vocali, trasformandola in una sorta di spartito visivo.
Il risultato è un’opera che combina canto e materia, passato e presente, e che si propone come una nuova forma di archivio vivo, capace di custodire e rinnovare il legame tra la comunità e il proprio territorio. Secondo Sara Persico, il progetto rappresenta un nodo simbolico in cui si intrecciano ascolto, voce e paesaggio, restituendo una mappa sonora e poetica di Burcei.
Classe 1993, nata a Napoli, Sara Persico è una compositrice, performer e artista del suono. La sua ricerca si concentra sulla voce e sulla spazialità del suono, con un approccio sperimentale che valorizza l’aspetto fisico e percettivo dell’esperienza sonora. Con Nuù, l’artista prosegue la sua indagine sui rapporti tra corpo, territorio e memoria, portando all’interno del borgo sardo una riflessione che unisce arte contemporanea e tradizione orale.