A Sassari la mostra “Storie di donne senza uomini” di Gavino Ganau

Dal 23 al 31 maggio gli spazi di Temenos artecontemporanea ospitano l’esposizione dell’artista tempiese dedicata all’identità femminile tra pittura neofigurativa e suoni elettronici

Gavino Ganau "Ogni cosa è un segnale" (acrilico su tela 40 X 50 cm. 2021)

Gavino Ganau "Ogni cosa è un segnale" (acrilico su tela 40 X 50 cm. 2021)

Dopo il debutto alla Galleria Il Cornetto Acustico di Cagliari, approda a Sassari la mostra “Storie di donne senza uomini” di Gavino Ganau. L’esposizione dell’artista tempiese sarà ospitata dal 23 al 31 maggio 2025 presso Temenos artecontemporanea, in via Zanfarino 29. L’inaugurazione è prevista per venerdì 23 maggio alle ore 18:00. La mostra sarà visitabile tutti i giorni dalle 17:30 alle 20:00.

L’esposizione segna una nuova tappa nel percorso artistico di Ganau, che da anni esplora il mondo femminile con un linguaggio pittorico in continua trasformazione. Fin dagli esordi, le figure di donne sono protagoniste nelle sue opere, rappresentate attraverso atteggiamenti che spaziano dal glamour alla tensione emotiva. L’artista attinge dal vasto archivio visivo dei media contemporanei – cinema, televisione, social – per destrutturare e rielaborare immagini, seguendo un approccio vicino allo shanzhai cinese, inteso come forma creativa di appropriazione e trasformazione.

Con “Storie di donne senza uomini”, Ganau abbandona l’uso esclusivo del bianco e nero, a favore di una nuova ricerca cromatica. I colori degli sfondi instaurano un dialogo con le figure rappresentate: talvolta le accompagnano, come nell’opera “Ogni cosa è un segnale”, altre volte le contrastano, come in “Dark water 2.0”. Gli sfondi non sono semplici quinte, ma raccontano storie parallele che arricchiscono la narrazione visiva.

Le protagoniste della mostra sono donne raffigurate in momenti di sospensione, immerse in una “fertile solitudine” – per citare le parole della poetessa Viola Fischerová – come nell’opera “Lo spazio in cui esisto”. Altre volte appaiono in contesti naturali, come in “Avrei dovuto ascoltarla” o “Sull’orlo di qualcosa”. Sono presenze concentrate, malinconiche, talvolta disilluse o forse in attesa. Un’atmosfera evocata anche dal riferimento alla canzone “Lonely Girls” di Lucinda Williams, con il suo ritornello ricorrente: “Pretty hairdos, pretty hairdos, pretty hairdos / Worn by lonely girls.”

La pittura di Ganau, definibile oggi come neofigurativa, si è evoluta nel tempo. A partire dagli anni Novanta, l’artista ha elaborato uno stile influenzato da musica, letteratura e cinema, in una fase iniziale dominata da opere in bianco e nero dal tono severo e mediale. Successivamente, l’attenzione si è spostata verso scene di vita quotidiana, rappresentate con una nuova intensità cromatica che mette in risalto gli aspetti più intimi e riflessivi dell’esistenza.

La mostra sarà accompagnata da un tappeto sonoro elettronico realizzato dai LanD ExcapE – duo formato da Giovanni Dibeltulu e dallo stesso Gavino Ganau – insieme a Italowsky (Italo Bellu), Sunset Dj Set, Aggressive Capitalist System e Code Word.

“Storie di donne senza uomini” propone uno sguardo articolato e personale sulle molteplici sfaccettature dell’identità femminile contemporanea, attraverso un linguaggio pittorico che si nutre di stratificazioni visive e suggestioni sonore.

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