SarrochArt, il Festival delle Arti visive dedica l’anteprima di luglio alla cinematografia sarda

In attesa dell’edizione 2024, che si terrà ad ottobre, dal 16 al 31 luglio Villa Siotto ospiterà la proiezione di dieci film di produzione isolana, alla presenza dei rispettivi registi, che dialogheranno con Myriam Mereu ed Enzo Cugusi

“Tilipirche”, il cortometraggio di Francesco Piras

Con l’obiettivo precipuo di stimolare la creatività della cittadinanza, in particolare i giovani, affinché possano essere introdotti in percorsi artistici di assoluto rilievo, a carattere nazionale e internazionale, è ormai prossima al via la III edizione di SarrochArt – Festival delle Arti visive, che a luglio prevede un’anteprima interamente dedicata alla cinematografia sarda.

L’edizione 2024 del Festival si svilupperà in autunno, in particolare a ottobre, con altri appuntamenti dedicati alla pittura e alla danza.

La creatività è una delle risorse espressive più efficaci per offrire a sé stessi, ma anche al prossimo, occasioni di espressione, piacere e intrattenimento, strumenti per resistere a condizioni di sofferenza e per reagire. In un’epoca sempre più caratterizzata da prassi di isolamento, di solitudine, il Festival intende creare le condizioni per ricucire il tessuto relazionale, a tutto vantaggio della comunità: l’arte, nelle diverse sue forme espressive, rappresenta un funzionale ed efficace tramite sociale.

In estate è prevista l’anteprima del Festival, che si concentrerà sulla cinematografia di produzione sarda, con quattro date distribuite nel mese di luglio. Si parte martedì 16 con la proiezione del film “L’amore e la gloria”, di Maria Grazia Perria, e si prosegue giovedì 18 con 3 cortometraggi: “Ranas”, di Daniela Arca, “Ti aspetto qui”, di Gabriele Brundu, e “Tilipirche”, di Francesco Piras.

Poi altre due date a fine mese: martedì 30 è il giorno di “Dalia”, corto di Joe Juanne Piras, “Quello che è mio”, di Gianni Cesaraccio, e “Tres animeddas”, di Matteo Incollu; infine mercoledì 31 altre tre brevi opere, ovvero “Horizon” a cura di Daniele De Muro, “Polvere” di Paolo Carboni e “Giu cun Giuali” di Michela Anedda.

In occasione delle presentazioni delle rispettive pellicole saranno presenti tutti i registi, che si alterneranno a Villa Siotto dialogando con Myriam Mereu ed Enzo Cugusi. La prima è Dottoressa di ricerca in Studi filologici e letterari. Dopo la tesi sulla lingua del nuovo cinema sardo ha approfondito i temi della filmologia linguistica, dei teen dramas italiani e del local cinema. Da febbraio 2023 è assegnista di ricerca nell’ambito del progetto ATLas (Atlante delle Televisioni Locali in Italia). Il secondo è il promotore di “Visioni Sarde”, progetto ormai consolidato nato nel 2014, nell’ambito dello storico Festival “Visioni Italiane” della Cineteca di Bologna, con l’obiettivo di raccontare la Sardegna attraverso il cinema. La rassegna negli anni si è imposta all’attenzione del pubblico, degli operatori e della critica per la qualità delle opere selezionate e per la scoperta e la valorizzazione dei giovani talenti sardi.

Il progetto proseguirà poi il 10, l’11 e il 12 ottobre con altre attività e altra arte, dalla pittura alla danza. È prevista un’esperienza artistica collettiva, volta a promuovere l’arte urbana e a rafforzare i legami sociali. Gli abitanti di Sarroch, giovani e adulti, saranno infatti coinvolti in un’azione di pittura collaborativa che permetterà di riqualificare visivamente il contesto dell’intervento. Si punterà sul coinvolgimento delle scuole, con laboratori di muralismo curati da professionisti pronti a guidare e ispirare i partecipanti, sul tema dello sviluppo sostenibile. La rinnovata percezione del luogo e le inedite relazioni tra i partecipanti rafforzeranno nella comunità il senso di appartenenza.

Un’altra sezione della rassegna sarà invece legata alla street dance. Anche in questo caso è previsto un laboratorio per bambini e un dance show finale, che coinciderà con il giorno dell’inaugurazione del murales.

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