Mercoledì 12 maggio su Videolina ouverture virtuale per la stagione de La Grande Prosa CeDAC

In scena dal Teatro Comunale di Sassari “La camera azzurra” di Georges Simenon, con Fabio Troiano e Irene Ferri

"La camera azzurra". Foto Laila Pozzo

Ouverture virtuale per la Stagione 2020-2021 de La Grande Prosa organizzata dal CeDAC/ Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna: in attesa della riapertura dei teatri il debutto nell’Isola de “La camera azzurra” di Georges Simenon con Fabio Troiano e Irene Ferri, Giulia Maulucci e Mattia Fabris per la regia di Serena Sinigaglia diventa un evento multimediale in ottemperanza al DL del 31 marzo 2021.

La pièce in scena nei giorni scorsi “a porte chiuse” al Teatro Comunale di Sassari sarà trasmessa in differita mercoledì 12 maggio alle ore 22 su Videolina (Canale 10 del Digitale Terrestre – su satellite al Canale 819 di Sky e TivùSat) e in streaming su videolina.it e su unionesarda.it.

Una scelta obbligata – per offrire comunque al pubblico la visione dello spettacolo, vista l’impossibilità di recuperare le date a causa di precedenti impegni cinematografici degli attori – pur nella consapevolezza che nulla possa davvero sostituirsi all’emozione di una rappresentazione “dal vivo”, alla suggestione e all’emozione di una performance “in presenza”, unica e irripetibile, nella dimensione dell’hic et nunc, attraverso il meraviglioso gioco della finzione capace di mettere a nudo la verità.

“La camera azzurra”. Foto Laila Pozzo

“La camera azzurra” – avvincente trasposizione teatrale dell’omonimo romanzo di Simenon, nell’adattamento di Letizia Russo – racconta una storia di passione e delitti, sullo sfondo della serenità e della quiete della provincia francese, in un intrico di supposizioni e pettegolezzi, omertà e pregiudizi, che sfociano in una duplice accusa di omicidio.

Un incontro (almeno apparentemente) casuale dà il la alla liaison dangereuse tra un uomo e una donna, antichi compagni di scuola, attraverso le misteriose regole dell’attrazione: i due diventano amanti, si ritrovano segretamente in una stanza d’albergo nei pressi della stazione, all’insaputa dei rispettivi coniugi, infrangendo regole e convenzioni e destando scandalo in una piccola comunità. Quei rari e infuocati appuntamenti in cui si consuma il duplice adulterio, il piacere e l’abbandono dell’eros, puro e selvaggio, in una sorta di primitiva innocenza, in armonia con il mondo, riaffiorano nel ricordo dei protagonisti quando ormai l’estasi dei sensi ha lasciato il posto alla tragedia.

Viaggio nei labirinti della mente dei due (ipotetici) amanti diabolici con “La camera azzurra” – produzione Nidodiragno/Coop CMC, con scenografia di Maria Spazzi e costumi di Erika Carretta, disegno luci di Alessandro Verazzi e scelte musicali di Sandra Zoccolan (anche assistente alla regia insieme con Giulia Dietrich) – dove, come in un incubo, i momenti più importanti della relazione, le parole, le emozioni vengono ripetuti più e più volte durante la fasi di un’inchiesta. La stanza d’albergo diventa un simbolico tribunale, il delicato colore delle pareti, quasi un rimando alle atmosfere e al profumo dell’infanzia, lascia il posto alle cupe e inquietanti sfumature del noir: l’arte di Georges Simenon fa emergere i nodi irrisolti, i conflitti interiori, i timori, le responsabilità e le colpe, gli effetti collaterali e le conseguenze (im)prevedibili per chi trasgredisce i sacri comandamenti e giuramenti e gli obblighi della fedeltà.

Focus sulla temerarietà e insieme sulle inutili precauzioni degli amanti, in un dramma moderno dove la mentalità tradizionalista e il rigido moralismo di una cittadina di provincia si scontrano con il fuoco della passione, ponendo gli spettatori (come i lettori) di fronte all’enigma di due morti improvvise (e forse “annunciate”) e al mistero della psiche tra impulsi inconfessabili, fatali inclinazioni e tentazioni pericolose. Un vivido affresco di varia umanità per un’opera in nero, una versione amara e decisamente contemporanea della comédie humaine con le molteplici sfaccettature, le debolezze e le contraddizioni, la lucidità e la ferocia disarmante della verità.

“La camera azzurra” di Georges Simenon – dopo la fortunata versione cinematografica di Mathieu Amalric (al Festival di Cannes per Un Certain Regard, una candidatura al Premio César) – approda sulla scena con la forza evocativa di un’indagine sull’origine del desiderio e sull’ambiguità dei sentimenti e dei legami, nello spazio insieme claustrofobico e straniante di una stanza, dove si ripercorre a ritroso una vicenda emblematica tra eros e thanatos – amore e morte.

Pur nella rigorosa fedeltà alla trama originale, la versione teatrale e la mise en scène firmata da Serena Sinigaglia si arricchiscono di ulteriori elementi, per mettere l’accento sul carattere universale della vicenda e dei sentimenti dei personaggi, vittime di una “attrazione fatale”.

La Stagione 2020-2021 de “La Grande Prosa” firmata CeDAC entrerà “nel vivo” da martedì 18 maggio dopo la riapertura dei teatri.

Il fascino di melodie indimenticabili con il debutto nell’Isola di “Mimì. Da sud a sud sulle note di Domenico Modugno”: lo spettacolo ideato e interpretato dal cantautore e attore siciliano Mario Incudine, per la regia di Moni Ovadia e Giuseppe Cutino andrà in scena dal 18 al 22 maggio alle 20:30 al Teatro Massimo di Cagliari e il 23 e il 24 maggio alle 20:30 Teatro Comunale di Sassari – poi sarà in tournée nell’Isola, con una recita il 25 maggio alle 20 all’AMA di Arzachena in collaborazione con Deamater.

S’intitola “Misericordia” il nuovo spettacolo scritto e diretto da Emma Dante – dal 25 al 30 maggio a Cagliari (tutti i giorni alle 20:30, tranne la domenica alle 19) e il 31 maggio e il 1° giugno alle 20:30 a Sassari.

Atmosfere ottocentesche per “Orgoglio e Pregiudizio” di Jane Austen con Arturo Cirillo (che firma la regia), Valentina Picello e Francesco Petruzzelli, in programma dal 1° al 6 giugno al Teatro Massimo di Cagliari e il 7 e l’8 giugno al Teatro Comunale di Sassari.

Chiuderà in bellezza il cartellone “Souvenir. La fantasiosa vita di Florence Jenkins” di Stephen Temperley con Francesca Reggiani, in scena accanto a Massimo Olcese e Francesco Leineri. Dopo la prima il 7 giugno all’AMA di Arzachena in collaborazione con Deamater – è in programma dall’8 al 12 giugno all’Auditorium del Conservatorio “G. Pierluigi da Palestrina” di Cagliari e il 13 giugno al Teatro Comunale di Sassari.

Slitta invece all’autunno il debutto nell’Isola di “The Red Lion” di Patrick Marber, nella versione di Andrej Longo, con Nello Mascia e Andrea Renzi, per una fotografia del mondo del calcio tra sogni di gloria e disincanto.

Exit mobile version