Al Civico Teatro “Gavì Ballero” di Alghero riparte “Teatri di Prima Necessità”. Quattro gli appuntamenti in cartellone nella rassegna organizzata dalla compagnia Teatro d’Inverno con la direzione artistica di Giuseppe Ligios e realizzata con il patrocinio della Fondazione Alghero [M.E.T.A.], del Comune di Alghero e il contributo della Regione Autonoma della Sardegna.
La nuova stagione di prosa si apre domenica 14 gennaio alle ore 20:30 con due commedie in atto unico presentate dalla storica Compagnia Teatro Sassari, una doppietta tratta dal lavoro del regista e drammaturgo francese Georges Feydeau: “Dalla finestra” diretto da Mario Lubino, che ne è anche interprete insieme ad Alessandra Spiga, e “La mamma buonanima della signora” per la regia di Alfredo Ruscitto su adattamento di Mario Lubino anche qui interprete con Alessandra Spiga, Michelangelo Ghisu e Paolo Colorito.
Sabato 20 gennaio ancora una commedia in due atti serratissimi con la nuova produzione della compagnia mogorese Teatro Tragodia: “Le corna sono come i tacchi, slanciano!”, divertente rivisitazione de “La Mandragola” di Niccolò Machiavelli scritta a quattro mani dalle attrici Virginia Garau (che ne cura anche la regia) e Daniela Melis. Una satira pungente sulla corruttibilità della società che vede in scena, interpreti insieme alle autrici, Gino Betteghella, Caterina Peddis, Carmen Porcu e Ulisse Sebis.
Il 10 febbraio sarà la volta di Abaco Teatro con un adattamento teatrale di “Il Sogno di un uomo ridicolo”, trasposizione teatrale dall’omonimo racconto di Fëdor Dostoevskij, interpretato da Tiziano Polese e la partecipazione di Rosalba Piras e Antonio Luciano. Una drammaturgia, quella proposta dai due adattatori e co-registi Polese-Piras, vivace e ricca di momenti ironici, giocata tra musica pop e testi contemporanei, le scenografie visuali di Tonio Cireddu e Franco Saba, propone si interroga sui dilemmi fondamentali: il significato ultimo dell’esistenza, l’eventualità di una vita ulteriore, la possibilità di ritornare ad uno stato di natura edenico e incontaminato sulla base di un riassetto sociale, tra suggestioni di matrice evangelica, shakespeariana, influenze rousseauiane e viaggi fantastici nell’oltre mondo.
A chiudere sabato 24 febbraio il Teatro d’Inverno con la nuova produzione “Rosencrantz e Guildenstern sono morti” liberamente tratta dall’opera del drammaturgo inglese Tom Stoppard, testo che attinge a piene mani dall’Amleto di Shakespeare spostando però il focus su due personaggi minori della tragedia, gli amici del giovane principe danese, convocati a corte per indagare cosa ne affligga l’animo.
Una commedia surreale dal sapore vagamente gotico nella quale il dubbio su cosa sia reale e cosa non lo sia scandisce il ritmo della pièce come un metronomo. L’essere o non essere amletico domina la scena sottolineando l’incertezza dei protagonisti sulla realtà che li circonda, sulla morte e sul senso stesso della loro vita. Riadattamento e regia sono di Giuseppe Ligios che ne è anche interprete sulla scena insieme Gianfranco Corona e Antonello Foddis, il disegno luci è di Aaron Gonzalez e costumi di Giovanni Trudu.
Gli spettacoli avranno inizio alle ore 20:30. Biglietto intero €12, ridotto studenti e over 60 €10.
Info e prenotazione con WhatsApp al 333.8578630, alla mail prenotazioni@teatrodinverno.it, o acquisto nel botteghino del teatro aperto nei giorni di spettacolo dalle ore 19:00.