Nell’Isola sotto le insegne del Cedac Sardegna, “Iliade / Il gioco degli dèi” di Francesco Niccolini, con Alessio Boni e Antonella Attili e con (in o.a.) Haroun Fall, Jun Ichikawa, Liliana Massari, Francesco Meoni, Elena Nico e Marcello Prayer, con la regia di Roberto Aldorasi, Alessio Boni e Marcello Prayer – produzione compagnia Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo, in coproduzione con Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo, Fondazione Teatro della Toscana e Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.
Tra epica e commedia, la pièce – in cartellone da mercoledì 10 a domenica 14 dicembre al Teatro Massimo di Cagliari (tutti i giorni da mercoledì a venerdì alle 20:30, sabato alle 19:30 e domenica alle 19) e lunedì 15 dicembre alle 20:30 al Teatro Verdi di Sassari per la Stagione 2025-2026 de La Grande Prosa descrive il declino di un’antica civiltà dominata dagli dèi olimpici, dopo la nascita della tragedia e la consapevolezza delle responsabilità individuali di fronte alle leggi della polis.
“Iliade / Il gioco degli dèi” propone un’inedita versione del mito firmata dal Quadrivio – Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Francesco Niccolini e Marcello Prayer – che dopo “I Duellanti” e la mise en scène del “Don Chisciotte”, porta in teatro il celebre poema di Omero per confrontarsi con un capolavoro della cultura occidentale e con il racconto della più famosa di tutte le guerre.
Nell’“Iliade” riscritta da Francesco Niccolini, appare uno Zeus ormai “invecchiato” e consapevole della crisi del “suo” regno accanto a una Era, sua sposa, che cerca di rianimarlo ricordando gli antichi fasti: gli esseri umani non temono più il potere dei superni, non obbediscono più ai loro capricci e cercano anzi di opporsi al fato, ma nell’epico conflitto fra achei e troiani gli olimpici decidevano ancora le sorti degli eserciti e gli eroi – come Ettore e Achille – non potevano comunque sfuggire al proprio destino.
Un’occasione per riscoprire il mito e riflettere sul fascino pericoloso del “gioco delle armi” che a distanza di millenni continua a seminare morte e distruzione sul pianeta e ammaliare i potenti della terra: sulla scena si alternano la quiete domestica dell’Olimpo, dove gli dèi si lasciano travolgere dalle loro passioni e mostrano le loro inclinazioni e le battaglie e i duelli tra gli eroi omerici, culminanti nella caduta di Troia, perfetta sintesi della ferocia e dell’assurdità della guerra.






























