Con la mostra di Alfonso Silba “Dalla parola alla materia. Omaggio a Satta e Deledda” si chiude il percorso espositivo dell’Autunno Sattiano – Satta 50, promosso dal Teatro di Sardegna / TEN Teatro Eliseo Nuoro con il patrocinio dell’ISRE – Istituto Superiore Regionale Etnografico. L’evento, in programma giovedì 11 dicembre alle 18 nella TENgallery del Teatro Eliseo di Nuoro, vedrà la partecipazione dell’artista Alfonso Silba, dell’Assessora alla Cultura di Nuoro Natascia Demurtas, del presidente dell’ISRE Stefano Lavra e di Efisio Carbone, responsabile del Polo museale ISRE e curatore dei testi introduttivi alla mostra.
L’esposizione rappresenta l’ultima tappa del ciclo dedicato ai cinquant’anni dalla scomparsa di Salvatore Satta e apre idealmente il cammino verso il centenario del Nobel a Grazia Deledda, che ricorrerà nel 2026. Due figure che, per Silba, diventano interlocutori di un dialogo artistico denso di risonanze letterarie e morali. Le sue opere nascono infatti da un confronto diretto con le scritture dei due autori, trasformando la parola in materia visiva.
Nel testo critico che accompagna la mostra, Efisio Carbone scrive che Silba “non legge Satta e Deledda: li attraversa”. La sua pittura, spiega, non è illustrativa, ma “un corpo a corpo con la letteratura”, un processo alchemico in cui la parola si trasforma in forma e colore. Questa tensione è evidente nelle opere dedicate a “Il giorno del giudizio”, dove le figure emergono da una materia inquieta, prive di psicologia ma cariche di essenza morale. Allo stesso modo, in omaggio a Deledda, Silba reinterpreta “Canne al vento” e “Cosima” come esperienze di resistenza e metamorfosi, dove la fragilità si tramuta in energia e la tragedia assume la forma di una ferita interiore.
Per l’artista, da cinquant’anni residente a Orosei ma originario di Avellino, il legame con Nuoro non è soltanto geografico. È un rapporto poetico e di ascolto, perché la città – luogo morale di Satta e matrice emotiva di Deledda – offre un contesto di risonanza per la sua opera, in cui la memoria letteraria diventa materia viva e rinnovata.
Con questa esposizione, l’Autunno Sattiano conclude un percorso iniziato con le mostre di Manuelle Mureddu e Salvatore Pirisi, dedicate ai dialoghi tra arte visiva e letteratura sattiana. L’opera di Silba chiude il ciclo con un omaggio che va oltre la commemorazione, restituendo la forza di una rinascita artistica e spirituale.
La mostra resterà aperta fino al 30 dicembre 2025, con ingresso gratuito (orari: 10-13 e 16:30-19:30). Info al numero 340.6036671 o alla mail [email protected].































