Ancora un titolo della maxottantotto edizioni per la lunga estate di “Mintuà – Parole in circolo” che colora letterariamente i primi giorni dell’autunno. La gradevole appendice, l’appuntamento letterario che pochi si aspettavano e che, per questo motivo, risulta ancor più gradito, sarà l’incontro con Massimiliano Avesani, autore di “Romanina”, secondo romanzo inserito nel catalogo di maxottantotto.
Un bel colpo per Mintuà, il festival delle parole in circolo ideato da Carta Dannata che riesce a mettere a segno un’operazione non facile: portare in Sardegna (prima a Sassari e due giorni dopo, mercoledì 11, a Tempio) uno scrittore che, per la condizione di detenuto, non può tanto facilmente incontrare i suoi lettori e presentare libri in pubblico.
La passione della scrittura, forse già presente e, comunque latente, prima della detenzione, si è fatta sempre più forte, e in un certo senso necessaria, negli anni del carcere. Chi ha avuto una vita avventurosa – controversamente avventurosa, si potrebbe dire – non deve ingegnarsi più di tanto per trovare la storia giusta. Così è stato per i due romanzi di Avesani, il primo dei quali, “Il traduttore”, ha anche ricevuto un importante riconoscimento, vincendo il premio letterario Castelli.
Il nuovo romanzo, “Romanina”, approfondisce il raggio d’azione delle trame già emerse nel “Traduttore”. Racconta, infatti, della vita di Lorenzo de Giorgi, un boomer che trascorre parte dell’adolescenza nella borgata della Romanina. Allontanandosene, si farà strada nel mondo del narcotraffico. Compirà una vera impresa trasportando su un veliero un carico di quintali di hashish, dallo Stretto di Gibilterra alla Puglia. Si farà così un nome che conta nel mondo della mala, traendo profitti che richiameranno l’attenzione interessata e poco rassicurante di amici e nemici.
L’incontro con Avesani, nono evento della rassegna di Mintuà, si svolgerà mercoledì 11 ottobre alle ore 18:30 nella sala dedicata agli appuntamenti letterari della libreria Bardamù di Tempio Pausania. Dialogherà con l’autore Massimo Dessena.
La rassegna “Mintuà – Parole in circolo” è giunta al suo quarto anno di attività. Sono, quindi, ormai tanti i nomi di scrittori sardi e nazionali, affermati o esordienti che sono stati ospitati nelle edizioni precedenti. Il verbo è gallurese, ma il suono e ciò che la sua pronuncia può liberamente evocare sono patrimonio di tutti.
“Mintuà”, parola che deriva da un verbo gallurese, significa “menzionare”, “citare”, ma anche “commemorare”, “ricordare”, “tenere a mente”. Da quattro anni a questa parte, “Mintuà” è anche il nome della rassegna letteraria che, pur non disdegnando le altre stagioni, anima l’estate culturale di Tempio Pausania. Ha anche un sottotitolo, questa volta tutto in italiano, “Parole in circolo”, che sottolinea come la lettura più coinvolgente è sempre quella che procede da una vera condivisione.