Si può vivere a lungo e in benessere? Affrontare i temi della longevità, della promozione e mantenimento della salute, ricopre particolare importanza proprio in tempi in cui emergenze sanitarie come la pandemia da Covid 19, tenderebbero a spostare l’attenzione su aspetti contingenti, relegando la questione dell’invecchiamento della popolazione all’impegno e ai costi da sostenere per proteggere le fasce degli anziani vulnerabili e fragili. Questo interrogativo e ancora analisi e riflessioni sono il tema portante del volume dal titolo “Longevità nel benessere sfide presenti e future” a cura di Roberto Pili, Presidente della Comunità Mondiale della Longevità e della Docente dell’Università di Cagliari Donatella Petretto.
Il saggio dalla forte vocazione transdisciplinare e biopsicosociale, pubblicato dalla casa Editrice Aracne, sarà presentato mercoledì 10 agosto 2022 alle ore 19:30 presso l’area archeologica di Nora (Pula) alla presenza degli autori e con il coordinamento del giornalista dell’Unione Sarda Vito Fiori.
L’aumento dell’aspettativa di vita che ha interessato da un secolo a questa parte, dapprima i paesi più sviluppati e via via tutti gli altri, è fenomeno spiegabile, al netto delle predisposizioni genetiche, col miglioramento delle condizioni di vita, della disponibilità di cibo e dei successi della medicina nelle cure delle patologie infettive, cronico degenerative e delle loro conseguenze.
“Il progressivo aumento a livello mondiale, della aspettativa di vita – sottolinea Roberto Pili che da oltre due decenni porta avanti linee di ricerca su questi temi – ha aperto nuovi scenari demografici e sociosanitari che dovrebbero spronare a rivedere tutti gli assetti istituzionali, legislativi, amministrativi, lavorativi, economici per poterne cogliere le enormi potenzialità e controllarne i costi. Solo radicali modificazioni micro e macrosociali saranno in grado di garantire la sostenibilità della rivoluzione demografica salvaguardando l’armonia intergenerazionale”.
Nel saggio “Longevità nel benessere sfide presenti e future” gli autori sottolineano l’importanza della transizione demografica e come l’invecchiare nel benessere sia la sfida antropologica da vincere. Inoltre, affrontano e sintetizzano la letteratura scientifica più recente, presentano i dati emersi dalle ricerche sulle popolazioni di longevi che mostrano il forte intreccio tra genetica, costituzione, comportamento e stili di vita e il ruolo di nicchia ecologica delle comunità e dell’ambiente. Una particolare attenzione è riservata al ruolo dello stile di vita, che rimanda alla dimensione individuale nel prevenire e controllare le malattie e le conseguenze.
“Abbiamo voluto affrontare il tema della longevità e del viver bene avvalendoci anche della prospettiva offerta dalla psicologia con la capacità di dare contributi sia nella definizione della connotazione soggettiva e sociale dell’invecchiare bene, sia nel vedere le fasi più avanzate della vita come fasi del ciclo di vita dove sono sempre possibili apprendimenti, adattamenti, sfide ed opportunità”, conclude Donatella Petretto, docente di Psicologia clinica dell’Università degli Studi di Cagliari.