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Elio Germano e Teho Teardo portano in scena “Il sogno di una cosa” a Pula e ad Alghero

Pasolini rivive nel magico spettacolo sulle radici italiane, un affresco emozionante dell'Italia rurale nel Novecento

di Redazione
8 Luglio 2023
in Alghero, Cagliari, Eventi, Teatro
🕓 5 MINUTI DI LETTURA
115 2
Teho Teardo ed Elio Germano. ? Fabrizio Cestari

Teho Teardo ed Elio Germano. ? Fabrizio Cestari

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Viaggio nell’Italia del Novecento con “Il sogno di una cosa” di e con Elio Germano e Teho Teardo, una versione per parole e note del primo romanzo di Pier Paolo Pasolini (produzione Infinito Teatro-Pierfrancesco Pisani e Argot Produzioni) – scritto nei primi anni del dopoguerra, prima di “Ragazzi di vita” e di “Una vita violenta”, ma pubblicato soltanto nel 1962 – in cartellone in prima regionale domenica 9 luglio alle 20 al Teatro Romano di Nora, a Pula, per la XLI edizione del Festival “La Notte dei Poeti” organizzato dal CeDAC | Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna con il patrocinio e il sostegno del MiC / Ministero della Cultura, della Regione Sardegna e del Comune di Pula e con il contributo della Fondazione di Sardegna.

Un duplice appuntamento nell’Isola con “Il sogno di una cosa”, in scena anche lunedì 10 luglio alle 21 al Nuraghe Palmavera di Alghero, dove inaugura l’intrigante programmazione della città catalana per l’Estate 2023 firmata CeDAC Sardegna con il patrocinio del Comune di Alghero e il contributo della Fondazione Alghero, il patrocinio e il sostegno della RAS e del MiC / Ministero della Cultura e il contributo della Fondazione di Sardegna.

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Sul palco due artisti di spicco del panorama italiano ed europeo: Elio Germano, attore di cinema e di teatro, raffinato e versatile interprete capace di spaziare dalla commedia al dramma, dalla satira al noir, già premiato a Cannes per “La nostra vita”, vincitore di quattro David di Donatello e due Nastri d’Argento, nonché dell’Orso d’Argento a Berlino per “Volevo nascondermi” e Teho Teardo,musicista, compositore e producer, all’attivo preziose sinergie e collaborazioni con artisti e gruppi come Placebo, Rothko, Pigface, C.S.I., Marlene Kuntz, Departure Lounge, Front 242, Sheep On Drugs, Blixa Bargeld, autore di musiche per il cinema e per il teatro, in particolare per registi come Gabriele Salvatore, Paolo Sorrentino, Guido Chiesa e Daniele Vicari e compagnie come Motus e la Socìetas Raffaello Sanzio. Dopo il fortunato “Viaggio al termine della notte”, tratto dal capolavoro di Louis-Ferdinand Céline, con il brano “Stanotte cosa succederà”, e il “Paradiso XXXIII” per la regia di Simone Ferrari & Lulu Helbæk, Elio Germano e Teho Teardo portano in scena il folgorante esordio narrativo di Pier Paolo Pasolini: “Il sogno di una cosa” racconta l’amicizia fra tre giovani sullo sfondo di un Friuli arcaico e rurale, descritto in chiave quasi lirica, come simbolo di una civiltà contadina non ancora travolta e contaminata dalla modernità urbana e industriale.

Focus sui protagonisti – Nini, Milio e Eligio – figli di braccianti, forgiati dal duro lavoro delle campagne e dalla quotidiana lotta per la sopravvivenza, ma idealisti e sognatori, amanti delle feste, della musica, dei balli e del vino, per la storia di un’amicizia nata come per caso, in occasione della sagra del Lunedì di Pasqua e proseguita negli anni pur tra varie peripezie, tentativi di far fortuna all’estero e un impegno personale e diretto per una più equa distribuzione delle terre in patria. Nel romanzo si alternano sapienti descrizioni del paesaggio agreste, di cui l’autore evoca i dettagli, le linee, le sottili variazioni di colore e l’armonia dell’insieme con gusto quasi pittorico, insistendo con nitidi e efficaci tratti sui gruppi di persone e sui singoli individui e le riflessioni filosofiche e politiche, filtrate attraverso i pensieri e le emozioni dei protagonisti, colti nel pieno di una impetuosa e sensuale giovinezza.

“Il sogno di una cosa” è insieme opera germinale e conclusiva della feconda stagione narrativa di Pier Paolo Pasolini, che culminerà nelle pagine e nella molte di appunti dell’incompiuto, e già profetico “Petrolio”: si riconosce l’eleganza stilistica, insieme con l’equilibrio formale e soprattutto la capacità di costruire personaggi vivi e veri, convincenti nella loro profonda umanità, nelle loro incertezze e contraddizioni, nella loro apparente ingenuità e mancanza di scaltrezza, nella sincerità e fratellanza di quella amicizia virile, in cui prendono forma i primi germi di una coscienza sociale, in contraddizione solo apparente con il desiderio di gustare il piacere delle feste e dei primi amori. Nello loro versione per la scena Elio Germano e Teho Teardo distillano i frammenti più significativi del romanzo che a distanza di oltre settant’anni dalla prima stesura si rivela di sorprendente attualità, come del resto la stessa citazione da Karl Marx inserita dall’autore all’inizio del libro e da cui è tratto il titolo: «Il nostro motto dev’essere dunque: riforma della coscienza non per mezzo di dogmi, ma mediante l’analisi della coscienza non chiara a sé stessa, o si presenti sotto forma religiosa o politica. Apparirà allora che il mondo ha da lungo tempo il sogno di una cosa…».

Tra le righe de “Il sogno di una cosa”, Elio Germano e Teho Teardo riscoprono l’immagine dell’Italia, e specialmente delle aree rurali più povere e segnate dalla guerra, terre di fame e di emigrazione, verso la metà del ventesimo secolo: «Siamo partiti dai suoni che, essendo io nativo di quelle zone del Friuli, Casarza, ho recuperato e registrato personalmente», racconta Teardo a Michele Weiss, in un’intervista pubblicata su La Stampa (il 5 luglio 2022). «Dai nobili ideali e dalla voglia di cambiare il mondo, questi tre ragazzi grazie al cambiamento innescato dal boom economico, approdano a un mondo nuovo in cui prevale il tornaconto personale: è una metafora per raccontare l’Italia» – sottolinea invece Elio Germano (nello stesso articolo) –. «“Il sogno di una cosa” si può interpretare come una metafora doppia» – aggiunge Teho Teardo –: «una parabola dello scorrere della vita umana, dall’apertura e felicità anche naif della prima giovinezza al disincanto e alla riduzione delle ambizioni della maturità. Ma anche come il tentativo di eternare e salvare in un’opera narrativa usi e costumi delle genti friulane dell’epoca», come parte di una remota età mitologica, quasi una infanzia del mondo.

Nel romanzo attraverso le vicende dei personaggi principali, ma anche di tutti gli altri che compongono una sorta di racconto corale, Pier Paolo Pasolini fa rivivere in una chiave quasi idilliaca, sul filo dei ricordi, una società contadina con i suoi riti e le sue consuetudini, immutabili nei secoli, su cui si stagliano le figure dei tre giovani, immersi in quella cultura e in quelle tradizioni ma anche proiettati verso un futuro differente, pronti a immaginare e costruire un mondo migliore, con lo slancio e la passione della gioventù e con spirito rivoluzionario. Un felice esordio letterario per il poeta e scrittore, drammaturgo e cineasta, artista e intellettuale engagé, figura di spicco della cultura del Novecento: le trame delle esistenze di questi insoliti ma ardenti e battaglieri “eroi”, uomini d’azione, avvezzi al fare più che ai lunghi discorsi, anche se la loro amicizia si nutre di chiacchierate oltre che di musica e canzoni, si dipanano sull’ordito della storia, in una narrazione sospesa tra realismo e poesia, dove l’amarezza e il disincanto, l’indignazione davanti ai soprusi, si stemperano tra note di lieve malinconia e struggente dolcezza.

Nora.Biglietto posto unico 30 euro. Per informazioni e prenotazioni: cell. 345.4894565 – e-mail: [email protected]
Alghero. Biglietto posto unico 25 euro. Per informazioni e prenotazioni: cell. 349.4127271 – e-mail: [email protected]

Tags: AlgheroCedacElio GermanoPulateatroTeho Teardo
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  • 🗝️ Non solo un mobile, ma un simbolo di memoria collettiva. In Sardegna, sa cascia� rappresenta il cuore della casa: cassapanca antica, scrigno di corredi e di storie tramandate per generazioni. 
Le sue origini risalgono all’età nuragica, come testimonia un piccolo bronzetto custodito al Museo Archeologico di Cagliari, che riproduce un cofanetto su ruote, antesignano della cassapanca sarda. 
✨ Realizzata in legno di castagno, noce o rovere, finemente intagliata e decorata con motivi simbolici come la pavoncella o il sole, sa cascia� è oggi un ponte tra passato e presente. Un capolavoro che racconta la storia, l’identità e l’arte di un’isola in cui la tradizione continua a vivere nel segno dell’eleganza. 
📰 Leggi l’articolo completo di Raffaella Piras su SHmag.it  📷 Sardegna Artigianato |  Pierluigi Dessì Confinivisivi
  • 🎶 Pochi generi musicali hanno rappresentato così bene un’epoca come il Concerto Grosso, nato tra XVII e XVIII secolo e fondato sul dialogo tra solisti e orchestra. Ma la sua storia non si è esaurita con il Barocco: nei secoli successivi ha conosciuto sorprendenti rinascite, contaminazioni e reinvenzioni, arrivando persino a intrecciarsi con il rock. 
🎭 È proprio a questa straordinaria vitalità che la Cooperativa @teatroeomusica dedica la nuova edizione dei Salotti culturali del Teatro Verdi di Sassari. Quattro appuntamenti, dal 9 ottobre al 5 novembre, porteranno sul palco capolavori di Corelli, Stradella, Bach, Händel, fino alle riletture di Bloch, Bacalov e Schnittke, mostrando come un genere nato più di tre secoli fa riesca ancora a parlare al presente. 
Ogni concerto sarà introdotto da autorevoli voci della critica musicale – Andrea Ivaldi, Antonio Ligios, Maurizio Salvi e Sandro Cappelletto – che guideranno il pubblico nell’ascolto, insieme alla Teatro Verdi Chamber Orchestra e agli ospiti solisti. 🎻 
📰 Scopri di più sulla rassegna, tutti i dettagli sono nell’articolo completo su SHmag.it
  • 🦉🌙 Tra rapace notturno e strega, “Sa Stria” attraversa i secoli della tradizione sarda con un profilo ambiguo: presagi, cure popolari, paure collettive e un lessico di gesti codificati nel tempo. 
👁️‍🗨️ Le prime tracce affiorano già in età romana; nell’isola, la creatura entra nella cronaca orale: un verso acuto come avvertimento, lo sputo rituale per scongiurare la sventura, l’ombra sui tetti dei villaggi di pietra. 
🧵☕️ Attorno a lei ruotano diagnosi e protezioni: la “Sa Striadura”, il filo da imbastire che confronta apertura delle braccia e statura, le piume ridotte in cenere mescolate al caffè, il fumo che accenna una croce sul malato all’ultimo quarto di luna. 🌘 
🌸 Tra Gallura e Sassarese, la leggenda converge sulla donna-strega: unguenti di peonia, trance, metamorfosi, voli notturni che traducono l’inspiegabile in rito e linguaggio condiviso, tra brebus e antiche paure del malocchio. 🧿 
Un mosaico di mistero e memoria, dove la comunità tenta di ordinare l’ignoto con narrazioni, simboli e piccoli gesti apotropaici. Ce ne parla Chiara Medinas: l’articolo completo continua sul nostro sito web SHmag.it 👆🏻
  • 🌊 La Gallura torna protagonista mondiale del nuoto in acque libere! Per la terza volta consecutiva, Golfo Aranci ospita la Coppa del Mondo, organizzata da Acquatic Team Freedom in collaborazione con FIN Sardegna. Atleti da tutto il mondo sfideranno resistenza e tecnica in gare di 10 km, staffette e knockout, con paesaggi naturali mozzafiato e la fauna marina ad accompagnarli. 🏊‍♂️✨ 
📺 L’evento sarà trasmesso in diretta Rai, un’occasione unica per vivere da vicino lo spettacolo delle acque libere e scoprire la forza di uno sport che unisce l’agonismo alla promozione del territorio sardo. 
Scopri tutti i dettagli e le storie dietro questa grande manifestazione sul nostro sito ➡️ SHmag.it
  • 🏺🌿 Al MAP di Perfugas la conoscenza prende forma attraverso la sperimentazione. Il Museo Archeologico e Paleobotanico, gestito dalla cooperativa di servizi didattici Sa Rundine, è un punto di riferimento per la valorizzazione del patrimonio dell’Anglona e della Sardegna. Qui storia e natura si incontrano in un percorso che abbraccia milioni di anni: dalla foresta pietrificata risalente a 18 milioni di anni fa ai reperti archeologici che raccontano la vita dell’uomo dal Paleolitico al Medioevo. 
👩‍🏫👨‍🎓 Cuore pulsante del museo è l’attività didattica rivolta alle scuole. Un ricco calendario di laboratori trasforma gli studenti in protagonisti: dallo scavo simulato alle tecniche paleolitiche, dalla manipolazione dell’argilla alla tessitura, fino alla gamification con Escape MAP e giochi interattivi. Ogni esperienza diventa così un ponte tra passato e presente, capace di unire studio e divertimento. 
📸 Oltre alle esposizioni permanenti, il @map_perfugas ospita due mostre fotografiche: “La Sardegna oltre al mare” di @aless_arda e @fabrizio_bibi_pinna, e “Preziose Architetture del Paesaggio a bassissima entropia” di Giovanni Andrea Paggiolu. Racconti visivi che arricchiscono lo sguardo sul territorio e i suoi paesaggi. 
Un museo che non si limita a custodire la memoria, ma la rende viva e condivisa. 👉🏻 L’articolo completo su SHmag.it approfondisce tutte le attività e i progetti in corso.
  • 🌍 Nel cuore di Bari Sardo c’è un luogo dove arte, memoria e comunità si incontrano: il MAB – Centro d’Arte Contemporanea, nato nel 2024 e già punto di riferimento in Ogliastra. Qui la ricerca dialoga con il territorio, tra pratiche partecipative, linguaggi digitali e una rete di relazioni che unisce locale e globale. 
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