Dal 21 marzo al 15 giugno 2025, il MAN – Museo d’Arte della Provincia di Nuoro ospita una mostra monografica dedicata a Giovanni Pintori, uno dei principali esponenti della grafica pubblicitaria italiana e internazionale. L’esposizione, curata da Chiara Gatti e Nicoletta Ossanna Cavadini, è frutto di una collaborazione con il m.a.x. museo di Chiasso ed esplora il percorso creativo di Pintori, un maestro capace di coniugare arte e comunicazione visiva in modo rivoluzionario.
Giovanni Pintori nasce nel 1912 a Tresnuraghes, in provincia di Oristano, ma si trasferisce con la famiglia a Nuoro nel 1918. Dopo aver studiato all’ISIA di Monza, dove frequenta corsi insieme ad altri sardi come Salvatore Fancello e Costantino Nivola, Pintori inizia la sua carriera alla fine degli anni Trenta, entrando nel 1936 nell’Ufficio Tecnico Pubblicità di Olivetti. Diventa presto un punto di riferimento per l’azienda, raggiungendo il ruolo di responsabile nel 1940, e coniando l’immagine di Olivetti in una serie di manifesti e campagne pubblicitarie che sono destinate a rimanere iconiche. Il suo lavoro, infatti, si distingue per l’equilibrio tra forma e contenuto, utilizzando luci, colori e composizioni che catturano l’essenza dei prodotti in modo innovativo.
Pintori non è solo una figura centrale per Olivetti, ma diventa uno dei designer più premiati e apprezzati a livello internazionale. La sua grafica raggiunge il massimo della visibilità, tanto da essere esposta in mostre prestigiose come quella del MoMA di New York nel 1952, dove viene presentato un lavoro innovativo che include una scultura pubblicitaria in ferro. La sua carriera è costellata da numerosi premi, come la Palma d’Oro della Federazione Italiana Pubblicità (1950) e il Certificate of Excellence dell’American Institute of Graphic Arts (1955). È anche membro fondatore e presidente per l’Italia dell’AGI (Alliance Graphique Internationale), e nel 1962 riceve l’Eight Annual Typographic Excellence Award dal Type Directors Club di New York.
Oltre ad Olivetti, Pintori collabora con aziende come Pirelli e Gabbianelli, e la sua fama è consolidata dalle numerose apparizioni nelle riviste internazionali più rinomate, tra cui Fortune e Graphic Design. La sua visione della grafica è quella di un linguaggio capace di raccontare non solo il prodotto, ma anche l’essenza di chi lo produce, come testimoniano le parole di Paul Rand, uno dei più grandi designer americani, che definisce Pintori un “unicum metaforico della comunicazione”.
Nel corso della sua carriera, Pintori sviluppa una poetica della scrittura che gioca con l’eleganza e l’ironia. Non si limita a decorare o abbellire un prodotto, ma cerca di liberare le potenzialità nascoste in ogni oggetto attraverso il design. Un aspetto che emerge nella mostra è proprio il suo approccio sperimentale, che esplora anche altri ambiti, come il disegno, la pittura e la fotografia. Questo processo creativo è ben documentato nell’archivio dell’artista, parte del quale è stato donato al MAN e messo a disposizione della mostra. L’esposizione include schizzi, bozzetti originali, fotografie e materiali inediti che permettono di comprendere la genesi delle sue opere più celebri, dai manifesti alle locandine, dai loghi aziendali alle campagne pubblicitarie.
La mostra non si limita a celebrare l’opera di Giovanni Pintori, ma valorizza anche il suo importante lascito culturale. Parte del suo archivio è stato donato dalla famiglia al MAN, mentre un’altra sezione è in comodato d’uso, offrendo così un’occasione irripetibile per esplorare la sua produzione e comprendere l’evoluzione della grafica pubblicitaria in un arco di cinquant’anni.
L’esposizione non si concentra solo sulle sue opere più celebri, ma svela anche aspetti più intimi del suo lavoro, come le sue sperimentazioni artistiche personali e gli incontri con altri designer. Il focus della mostra è la ricerca sulla modernità del linguaggio grafico di Pintori, mettendo in evidenza la sua visione innovativa e la sua abilità nel coniugare estetica e comunicazione.
Giovanni Pintori, scomparso nel 1999, viene oggi riconosciuto come uno dei principali protagonisti del design del XX secolo. La sua carriera ha lasciato un segno profondo nell’evoluzione della grafica pubblicitaria. Questa esposizione al MAN di Nuoro rappresenta una preziosa occasione per riscoprire un artista che ha saputo reinterpretare l’arte della comunicazione visiva, creando un equilibrio duraturo tra forma e contenuto che rimane rilevante anche oggi.