Il grande teatro nel paese più piccolo: da giovedì 17 a domenica 20 agosto torna a Baradili il Festival Cantiere di lavoro teatrale, una delle più longeve esperienze culturali in Sardegna che, firmata come sempre da Progetti Carpe Diem, taglia quest’anno il traguardo dell’edizione numero 28.
Per la direzione artistica e organizzativa di Aurora Aru e Franco Marzocchi, sin dal 1996 il festival si sviluppa come un progetto non convenzionale, non un mero cartellone di titoli ma un contenitore di pratiche di ricerca, sperimentazione e produzione creativa originale e in residenza.
In quasi trent’anni il Festival Cantiere ha preso vita negli spazi abbandonati e nei luoghi remoti, prima quelli del compendio minerario di Montevecchio, poi le campagne di Soleminis, quindi il comune più piccolo della Sardegna – Baradili – e dallo scorso anno anche il borgo abbandonato di Tratalias, che ospiterà una ricca anteprima dal 12 al 14 agosto.
L’obiettivo è sempre quello di abitare i luoghi più periferici, valorizzandoli attraverso il lavoro creativo e la cultura. Ed è appunto “Luogo gentile” il tema di questa edizione, a sottolineare la profonda connessione tra le comunità ospitanti e i gruppi di artisti, impegnati a vivere il territorio per un periodo che va ben oltre la presentazione al pubblico degli spettacoli.
Tratalias, 12-14 agosto. È un vero festival nel festival quello che andrà in scena nell’incantevole villaggio del Sulcis e che ha come titolo “Il Borgo delle Arti”. Un progetto totalmente autofinanziato da Carpe Diem che da sabato 12 a lunedì 14 agosto proporrà spettacoli, musica, festa e incontri. In programma il grande teatro di figura italiano con Patrizio Dall’Argine e l’eccellenza tutta sarda di Agostino Cacciabue e Rita Xaxa; le straordinarie commistioni musicali di Iris Salis; l’incontro tra musica popolare e musica colta in Sardegna con il progetto Arrepicus di Francesco Morittu; il gusto e l’eleganza di Andrea Macaluso nella sua rilettura della versione leopardiana di Batracomiomachia.
E poi il gran finale alla vigilia di Ferragosto, lunedì 14 (ingresso 20 euro), con il nuovo spettacolo di Gianni Dettori nato proprio in residenza a Tratalias per la regia di Franco Marzocchi: una performance unica nel suo genere, capace di far rivivere i personaggi maschili e femminili dell’opera lirica svelandone il lato comico e paradossale. A seguire dj set in vinile con Marco Cabras per una selezione jazz, funky, soul, latin.
Baradili, 17-20 agosto. La 28ª edizione del Festival Cantiere accoglie uno dei più importanti attori del teatro di ricerca italiano, Leonardo Capuano, con uno spettacolo-capolavoro prodotto da una delle maggiori istituzioni teatrali, la Compagnia Umberto Orsini di Torino. In “Sistema Nervoso” Capuano mette in scena un uomo che cerca di riannodare i fili della memoria, in un dialogo allucinato con – appunto – il proprio sistema nervoso. Una condizione personale che riflette una condizione globale, come parte di un sistema nervoso più grande che è il mondo in cui vive. Altro grande mattatore sarà Roberto Abbiati, attore, musicista e pittore lombardo, protagonista di “Circo Kafka”, liberamente ispirato al Processo e prodotto da Teatro Metastasio di Prato e Teatro Piemonte Europa. La sua è una rilettura di un dramma che forse è commedia, un’amara riflessione sulla giustizia ancora attuale dopo un secolo esatto.
L’incredibile storia di Catterina Vizzani è invece al centro dello spettacolo portato in scena da Silvia Paoli per la regia di Andrea Macaluso. In “Catterina”, prodotto da Carpe Diem e Il Lavoratorio, si racconta la vita di una donna del ‘700 che, dai 14 anni fino alla morte visse come uomo facendosi chiamare Giovanni Bordoni. Una manifestazione di libertà pura e semplice, di vita vissuta all’insegna della fedeltà a sé stessi. All’insegna del teatro civile sarà invece la performance di Beatrice Visibelli, che insieme a Matilde Zavagli porta in scena È tutta la mia vita, la drammatica esperienza di Charlotte Salomon nel campo di concentramento di Aushwitz.
Mentre il mondo poetico e contraddittorio di Pierpaolo Pasolini è al centro di un progetto ideato e diretto da Mila Vanzini: “Pasolini frastagliata materia”, con Mele Ferrarini. Un’incursione nell’opera di PPP che segue il percorso umano e quello professionale, dalle prime poesie in friulano all’oscurità del suo ultimo romanzo incompiuto, “Petrolio”.
Ma al Festival Cantiere è da sempre centrale anche il ruolo della musica. Sono due i concerti in programma per questa edizione, a partire da quello di Ada Flocco Quartet, con un repertorio di composizioni originali e brani della tradizione jazz rielaborati con nuovi arrangiamenti e sonorità moderne. Un progetto della cantante abruzzese Ada Flocco con Saverio Zura alla chitarra, Canio Cascio al sax soprano e Federico Califano al sax tenore.
Protagonista anche a Baradili sarà poi Iris Salis, artista nata a Cagliari ma cresciuta tra Stati Uniti, Europa e Africa. “Syncopated City” è un progetto che unisce jazz, neo-soul, bossanova, elettronica, grunge, con Stefano Casti al basso, contrabbasso, chitarra e Nicola Vacca alla batteria, chitarra e live electronics.
Tra gli spettacoli che saranno riproposti in Marmilla anche “Batracomiomachia”, con Andrea Macaluso e Marco Mantovani. Uno dei testi più misteriosi dell’antichità greca, probabilmente la prima parodia di tutti in tempi, qui nella traduzione di Giacomo Leopardi. Ancora una replica dopo Tratalias per Patrizio Dall’Argine, che con Veronica Ambrosini porta in scena “Momo”, la storia di un burattino cacciato dall’Olimpo per aver fatto arrabbiare gli Dei. Nuova replica, infine, anche per Gianni Dettori e il suo “È strano”.
