Fabian Volti presenta “Abele” a Sassari: due proiezioni al Cityplex Moderno prima dell’IDFA di Amsterdam

Il documentario girato tra Sardegna e Palestina sarà protagonista di due serate-evento dedicate al cinema e alla solidarietà il 7 e 14 novembre

Un'immagine del documentario “Abele” del cineasta sassarese Fabian Volti

Un'immagine del documentario “Abele” del cineasta sassarese Fabian Volti

Abele”, lungometraggio documentario del regista sassarese Fabian Volti, torna nella città d’origine del suo autore con due proiezioni speciali al Cityplex Moderno di Sassari. Le serate rappresentano un doppio appuntamento di incontro e solidarietà attorno a un’opera che intreccia Sardegna e Palestina in un racconto di resistenza e memoria.

Venerdì 7 novembre alle 21, il pubblico assisterà alla proiezione seguita da un dialogo con il regista, affiancato dal poeta e scrittore Alberto Masala, che nel film presta la voce fuori campo in lingua sarda. Il secondo appuntamento, venerdì 14 novembre alle 21, è organizzato in collaborazione con l’associazione Ponti Non Muri di Sassari, che nel 2022 ha supportato il viaggio della troupe nei territori della Cisgiordania per le riprese. L’intero ricavato dei due eventi sarà destinato alle famiglie di beduini palestinesi protagoniste del film, oggi costrette a vivere in una condizione di estrema precarietà nelle aree C, sotto continua minaccia di sgombero da parte delle autorità israeliane. Le prenotazioni si effettuano sul sito cityplexmoderno.it.

Girato tra la Sardegna e la Palestina (Cisgiordania), “Abele” segue le tracce di un pastore immaginario, figura archetipica che attraversa paesaggi e generazioni, e che diventa simbolo di un conflitto universale tra uomo e territorio, resistenza e trasformazione. Il film intreccia quattro storie: tre ambientate in Sardegna e una nei territori palestinesi. In Sardegna, il capraro Severino attraversa con il gregge i terreni segnati dal poligono di Capo Teulada; Billia lavora ancora nel suo kuile nel Supramonte di Dorgali; Mario, alle porte di Sassari, vive accanto a una chiesa del Cinquecento e riflette sulla memoria della sua infanzia da servo pastore.

La quarta vicenda si sviluppa nel Deserto di Giuda, dove una famiglia di beduini vive sotto costante minaccia di sgombero da parte dell’autorità israeliana, nel contesto delle aree C stabilite dagli accordi di Oslo. Durante un viaggio in Cisgiordania nel 2022, Volti e la sua troupe hanno incontrato Mahmood e la sua famiglia, raccogliendo le testimonianze di alcune comunità tra Gerico e Betlemme. Il documentario dà così voce a una realtà segnata dal conflitto, dalla precarietà e dal desiderio di far conoscere la propria storia oltre i confini del deserto.

Il documentario, realizzato in digitale e in pellicola 16 mm, alterna materiali originali, archivi e filmati d’epoca provenienti dal fondo Fiorenzo Serra e dagli archivi di Associated Press e British Pathé. La voce fuori campo, in sardo e in arabo, sostituisce in parte i dialoghi e guida lo spettatore in un viaggio visivo e acustico che fonde realismo e poesia. È un esperimento autoriale sui linguaggi del documentario, capace di congiungere memoria e contemporaneità.

Scritto da Fabian Volti insieme a Stefania Muresu, che ha curato anche il montaggio con Enrico Masi e Carlotta Guaraldo, il film è prodotto da Roda Film con il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione Sardegna Film Commission, della Fondazione di Sardegna e del Ministero della Cultura. Il progetto conta inoltre il patrocinio dell’ISRE e la collaborazione di Caucaso, Cineteca Sarda – Società Umanitaria, Ponti Non Muri, Meridiano Zero e 4CaniperStrada. Le musiche originali sono di Federico Fenu, mentre Saverio Damiani firma il suono.

Presentato in anteprima mondiale lo scorso giugno al Festival IsReal di Nuoro – dove ha concorso nella sezione internazionale – e successivamente al Festival Cinemambiente di Torino, “Abele” continua ora il suo percorso in importanti manifestazioni italiane e internazionali. Dopo le date sassaresi, sarà proiettato l’8 novembre al 31° MedFilm Festival di Roma, nella sezione “Le Perle” dedicata al miglior cinema indipendente italiano.

Il viaggio del film proseguirà ad Amsterdam, dal 13 al 23 novembre, dove parteciperà alla 38ª edizione di IDFA – International Documentary Film Festival Amsterdam, nella sezione Luminous, riservata alle opere che coniugano sperimentazione formale e profondità umana. Un debutto internazionale che consolida il percorso di un autore e di un cinema che guardano al mondo partendo dalle radici della propria terra.

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