Al Teatro Civico di Sinnai arriva “Emisfero Destro”, la stagione teatrale 2025-2026 de L’Effimero Meraviglioso

Una rassegna che attraversa emozioni, memorie e fragilità umane con quindici appuntamenti tra prosa, musica e danza al centro della nuova programmazione teatrale di Sinnai

Alessandro Benvenuti

Alessandro Benvenuti

La nuova stagione teatrale di Sinnai si apre con il titolo “Emisfero Destro”, una scelta che già annuncia il percorso della rassegna: esplorare le emozioni, i conflitti, le contraddizioni e le fragilità dell’essere umano attraverso linguaggi diversi, dalla prosa alla musica, fino alla danza. Organizzata da L’Effimero Meraviglioso e diretta da Maria Assunta Calvisi, la programmazione 2025-2026 del Teatro Civico di Sinnai propone quindici spettacoli e un fuori programma, con autori classici e contemporanei, racconti di cronaca e opere che mescolano realismo e poesia.

Il sipario si apre sabato 11 e domenica 12 ottobre con “Certi di esistere” di Alessandro Benvenuti, attore e regista che ritorna alla scrittura teatrale con una commedia corale sul rapporto tra memoria artistica e disincanto. Sul palco Mario Focardi, Maddalena Rizzi, Maria Cristina Fioretti, Matteo Micheli, Bruno Governale e Roberto Zozurt danno vita a una riflessione, tra sarcasmo e ironia, sull’eredità di un maestro che ha guidato un gruppo di attori e che ora lascia loro un testo giudicato “insulso”, costringendoli a confrontarsi con il tempo e le proprie scelte.

Sabato 18 ottobre arriva “Rita” di Marta Buchaca, che affronta la complessità del “lasciare andare” chi si ama. La pièce mette al centro il rapporto di due fratelli e il tema del fine vita, intrecciando dialoghi brillanti e situazioni capaci di restituire fragilità e conflitti familiari. Una settimana dopo, il 25 ottobre, è la volta di “Ricordati di vivere / L’ultima udienza”, che trasforma un incidente sul lavoro in un processo immaginario, coinvolgendo anche il pubblico come giuria. L’opera, firmata da Silvia Cattoi e Juri Piroddi, mette l’accento sulla necessità di una cultura della sicurezza, riportando in scena il dramma delle “morti bianche”.

La stagione prosegue sabato 8 novembre con “Io & Amy”, spettacolo-concerto dedicato ad Amy Winehouse, dove la musica si intreccia al racconto di un musicista che l’ha conosciuta da vicino. Segue, il 15 novembre, “5 Minuti” di Mario Mascitelli, un racconto intimo e universale sull’attesa di un provino e sull’incertezza di un futuro sospeso. Ancora al femminile è “Johanna vedova Van Gogh / Al di là dei colori”, in programma il 22 novembre, che racconta la storia di Johanna Gezina van Gogh-Bonger, la donna che rese immortale l’opera del cognato Vincent.

Il mese si chiude con “Il Milione”, in scena sabato 29 novembre: un monologo che ripercorre la vita e i viaggi di Marco Polo, con il libro come oggetto scenico vivo, capace di trasformarsi in geografie e architetture, rendendo il pubblico partecipe del viaggio.

Domenica 7 dicembre lo spazio è per la commedia con “Scatole Cinesi”, adattamento di Michael Frayn che gioca sugli equivoci di una cena tra amici. Dopo la pausa natalizia, la stagione riprende il 23 gennaio 2026 con “Celeste”, di Fabio Pisano, che riporta alla memoria la figura controversa di Celeste di Porto, la “Pantera Nera” del Ghetto di Roma, protagonista di una tragica vicenda di collaborazionismo durante l’occupazione nazista.

Il 31 gennaio debutta “Anche in casa si possono provare emozioni forti”, un racconto di genealogia familiare al femminile scritto e interpretato da Caterina Filograno. Il 7 febbraio è il turno di “Riot Act”, testo di Alexis Gregory portato in scena da Massimo Di Michele, che attraversa sessant’anni di storia della comunità LGBTQ+ attraverso testimonianze dirette, dalla rivolta di Stonewall alla crisi dell’AIDS.

Il 28 febbraio la danza si fa protagonista con “Anastasia / Principessa o paziente?”, ispirato al destino dei Romanov e al mito della presunta sopravvissuta, in un intreccio di memoria storica e suggestione.

Domenica 8 marzo va in scena “La cameriera di Puccini”, ritratto intimo del compositore attraverso lo sguardo della sua domestica, che porta alla luce episodi quotidiani e segreti. Sabato 14 marzo sarà la volta di “Fiato di Madre” di Sergio Vespertino, un monologo che indaga con ironia il rapporto tra madre e figlio.

Infine, il 28 marzo la stagione si chiude con “Quel mattino di marzo” di Nino Nonnis, che rievoca un tragico incidente minerario a Buggerru, restituendo la voce delle donne cernitrici che vissero e morirono nelle gallerie, in un omaggio alla memoria collettiva della Sardegna.

Accanto ai titoli ufficiali, un fuori programma previsto per il 21 febbraio, “Femminile Plurale 2.0 plus”, porterà in scena figure di donne intellettuali e artiste del passato, in un intreccio di storia e attualità.

Per informazioni e prenotazioni chiamare lo 070.765831, mandare un messaggio WhatsApp al 377.7080898 o una e-mail a teatrosinnai@gmail.com.

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