Cinema di periferia e visioni ribelli: il Lucido Festival 2025 accende le luci a Is Mirrionis

Da un’officina meccanica al quartiere di Pirri, quattro giorni di cortometraggi, autrici e storie che raccontano la Sardegna più autentica

Michela Sale Musio e Tiziana Troja

Michela Sale Musio e Tiziana Troja

L’incipit, giovedì 4 dicembre, ha tutto della provocazione e della sorpresa firmata Lucido Sottile: il Lucido Festival 2025 – Cinema di Periferia DeAS ex machina si presenta dove non atteso, scalda i motori all’interno di un’officina meccanica e innesta la marcia. Alle ore 18, nell’Officina Scameroni Corrado, in Via Malfidano 5 nel quartiere di Is Mirrionis a CagliariTiziana TrojaMichela Sale Musio e Pj Gambioli introdurranno il festival, portato avanti con il supporto del gruppo Donne e Audiovisivo in Sardegna.

Maria Grazia Perria e Giulia Camba, ideatrici di DeAS assieme a Marta Anatra, condivideranno spirito e contenuti del gruppo. Al termine, in videocall, l’attore e regista Mattia Berto, per un accordo di partenariato internazionale con Shorts On Tap, festival nato a Londra per iniziativa di Filippo Polesel e riproposto negli ultimi anni anche a Venezia. Poi spazio alle proiezioni, tutte gratuite, con il primo cortometraggio in programma, “Sbentiare”, firmato da Tiziana Troja e Micaela Cauterucci, un omaggio alla città e alla poesia che risiede nell’affrontare la tristezza alla maniera dei cagliaritani: un padre, lontano dalla figlia, cerca sollievo nel vento e nel mare del Poetto. 

Da Is Mirrionis ci si sposta a Pirri, al Teatro Lucido Accademia Vega, di Via Enrico Toti 204. Le visioni, alternate a incontri con registe, registi e maestranze di ogni film, proseguono qui alle ore 19 con “Bacio alla Terra”, di Giulia Clarkson Grazia Dentoni, un progetto poetico sulla nascita, la relazione madre-figlia e la conquista della pienezza di una giovane che deve ricucire il filo spezzato della propria esistenza. Sarà poi la volta di “Appunti” per una storia sarda di Daniele Maggioni: dalle immagini dell’archivio privato del regista, i segreti di una famiglia coinvolta in un caso di rapimento in Sardegna. In conclusione, di serata, il pluripremiato “L’uomo del mercato” di Paola Cireddu, la ‘via crucis’ di Mario, che raccoglie cassette del mercato ortofrutticolo per rivenderle a pochi centesimi e che, in un mondo di motorizzati, sogna di avere un’Apixedda usata.

Il giorno successivo, venerdì 5 dicembre sempre a Pirri dalle ore 18, un’anteprima assoluta: l’atteso “I fili della memoria. Progetto per un film su Marianna Bussalai”, diretto da Gianluca Medas per celebrare la vita e la visione della poetessa, attivista antifascista e membro di spicco del Partito Sardo d’Azione (1904-1947). Il cartellone prosegue con “Mamme fuori mercato” di Pj Gambioli, sul tema del lavoro e della discriminazione che le madri del ventesimo secolo subiscono ed affrontano quando hanno figli minori. Il collasso della società civile e la desolante realtà dei sopravvissuti in cerca di salvezza dalla schiacciante legge del più forte è il tema del corto successivo, “Horizon” di Daniele De Muro. In conclusione, di serata, “L’albero del riccio” di Chiara Sulis, animazione liberamente ispirata all’omonima favola di Antonio Gramsci, scritta per i figli mentre era in carcere. Un’opera che vuole ricordarlo nel suo aspetto più intimo e farlo conoscere alle nuove generazioni.

Sabato 6 dicembre sempre alle ore 18 a Pirri, spazio all’esordiente Virginia Carrara con il corto “Cura il mio cuore”. Tra folklore sardo e l’oscurità dell’animo umano, la discesa nella follia di un ragazzo, abbandonato dal padre e cresciuto da una madre severa ed enigmatica. A seguire, “Punti nascosti” di Beatrice Baldacci, storie di dipendenza economica e violenza di genere: rimasta vedova, Clara, si ritrova con una vita che non ha mai avuto il potere di gestire. L’incontro con Anna risveglia in lei riconoscimento profondo e libertà. “Beep” di Antonello Murgia è il martellante suono del lettore dei codici a barre che scandisce la rassegnata vita di Cinzia, cassiera in un supermercato, sconvolgendone la mente. “Il mondo salvato dalle ragazzine” di Maria Luisa Usai entra nella vita e nell’immaginario di cinque adolescenti: i loro sogni, la fantasia e lo sgombero di un campo rom convivono tra la creazione di un film e la realtà. La serata si chiude con il film di Maria Grazia Perria “Cercando Grazia”. Undici ragazze sarde si raccontano durante il casting per la preparazione di un film su Grazia Deledda restituendo momenti delle vite proprie e della scrittrice.

L’ultima giornata Domenica 7 dicembre si apre alle 18 a Pirri con “Rita incontra un’amica” di Monica Castiglioni: due amiche si incontrano per caso dopo dieci anni, con il desiderio di qualcosa che riempia i loro vuoti. A seguire “The Feminist at the Keyhole” di Cladinè Curreli, ovvero cosa accade quando le donne usano videocamera e microfono per portare il femminismo da entrambi i lati della serratura. Si procede con “Cosa resta” di Francesca Scanu, una storia di cani. Cani come guardiani, come compagni, come alleati. Cani che salvano non solo corpi dispersi in mare, sotto le slavine, dopo i terremoti, ma anche anime. A seguire il pluripremiato “Oplà” di Giulia Camba: Nina si sveglia inquieta, vaga per la casa e calpesta accidentalmente un ragno. Il padre le dice che la sua morte porterà sfortuna. Il giorno dopo, al mare, Nina realizza ciò che la turba. Si continua con “Island For Rent” di Elio Arthemalle e Tore Cubeddu: da 25 anni i sardi hanno accettato di espatriare per denaro e di mettere l’isola a disposizione di investitori senza scrupoli, ma nel giorno delle votazioni, la rielezione del Governatorato non è così scontata. In chiusura di serata, “It doesn’t exist” di Joe Piras una breve commedia sul ‘Delirio da Sardegna’ che colpisce chi non riesce più a dimenticarla: troppo bella, troppo viva, troppo reale per essere vera.

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