Alae Al Said in Sardegna con Éntula: il tour per “Il ragazzo con la kefiah arancione”

La scrittrice italo-palestinese presenta a Sassari, Sarule e Fordongianus il romanzo che racconta amicizia e resistenza sullo sfondo della guerra dei Sei giorni

Alae Al Said

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Sarà un doppio appuntamento in Sardegna quello che vedrà protagonista la scrittrice Alae Al Said, ospite del festival letterario diffuso Éntula per presentare il romanzo “Il ragazzo con la kefiah arancione” (Ponte alle Grazie). L’autrice, nata a Roma da genitori palestinesi, incontrerà il pubblico venerdì 7 novembre a Sassari e sabato 8 a Sarule e Fordongianus, in un tour organizzato da Lìberos con il contributo dei Comuni coinvolti e di numerosi partner culturali.

A Sassari, Al Said sarà al Polo Tecnico Devilla alle 11:30 per un incontro con gli studenti, poi al Padiglione Tavolara alle 19 per una conversazione con Lavinia Rosa. Il giorno seguente incontrerà i lettori nella biblioteca comunale di Sarule alle 10:30, dialogando con Roberta Balestrucci, e a Fordongianus alle 17:30. Gli eventi sono realizzati in collaborazione con il Polo Tecnico Devilla, il Padiglione Tavolara, le biblioteche comunali, l’associazione Ponti non Muri, il sistema bibliotecario del Barigadu, la casa editrice Ponte alle Grazie e diverse librerie e realtà del territorio.

Nel suo romanzo, Alae Al Said intreccia il racconto di un’amicizia con la storia del popolo palestinese. Ambientato a Hebron negli anni Novanta, il libro si apre con Loai Qasrawi, proprietario di una fabbrica di kefiah, che dialoga con un giornalista americano. Un dettaglio – una kefiah arancione – riporta la memoria alla sua infanzia, nel 1961: la timidezza, il bullismo subito, la distanza della famiglia e l’incontro con Ahmad, ragazzo povero ma dalla forte personalità, che diventerà il suo riferimento e compagno di sogni.

Il 1967 segna il momento di rottura. Con la guerra dei Sei giorni e l’occupazione israeliana della Cisgiordania, la violenza privata e quella collettiva si fondono in un’unica esperienza di sopraffazione. La kefiah arancione diventa allora il simbolo della resistenza e del legame fraterno che unisce Loai e Ahmad in un Medio Oriente sconvolto.

Autrice classe 1991, laureata in Scienze internazionali all’Università di Milano, Al Said aveva pubblicato nel 2019 il suo primo romanzo, “Sabun” (Zambon). Il nuovo lavoro consolida il suo impegno nel raccontare le radici palestinesi e la tensione tra identità personale e Storia collettiva, tema che attraversa la sua scrittura e le sue esperienze accademiche, oggi orientate alle Relazioni internazionali.

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