Annalisa Cuzzocrea presenta a Banari il libro su Miriam Mafai: “E non scappare mai”

Domenica 6 luglio in piazza San Michele, la giornalista dialogherà con Elias Vacca sulla vita privata e pubblica di Miriam Mafai, tra politica, giornalismo e scelte personali

Annalisa Cuzzocrea "E non scappare mai". ? Simone Sechi

? Simone Sechi

Domenica 6 luglio, alle 19:30, la giornalista Annalisa Cuzzocrea presenterà a Banari il suo ultimo libro “E non scappare mai” (Rizzoli), dedicato alla figura di Miriam Mafai, cronista, politica, cofondatrice de la Repubblica e voce centrale del giornalismo italiano del secondo Novecento. L’incontro si terrà in piazza San Michele e vedrà l’autrice in dialogo con Elias Vacca.

Il volume nasce da un lascito concreto e simbolico: una scatola blu affidata a Cuzzocrea da Sara Scalia, figlia di Miriam Mafai. All’interno, un archivio personale composto da lettere, diari, telegrammi e ricordi privati. Una raccolta che ha permesso all’autrice di ricostruire quella che definisce “il romanzo di una vita”, ossia il percorso più intimo e meno conosciuto della giornalista, attraversato da passioni politiche, relazioni personali, scelte professionali e familiari non sempre semplici.

Cuzzocrea riporta alla luce episodi dimenticati o mai raccontati della vita di Mafai, come un primo matrimonio concluso tragicamente, con un biglietto e una pistola, e la successiva relazione con Umberto Scalia, da cui nascono i figli Luciano e Sara. Al centro del racconto anche la lunga storia d’amore con Gian Carlo Pajetta, partigiano e dirigente comunista, ritratto nella narrazione non solo come figura pubblica, ma anche nella sua dimensione più privata e affettiva. È proprio lui a scrivere a Miriam, sul retro di una cartolina della Rai: «E non scappare mai», frase da cui il libro prende il titolo.

La narrazione si muove tra la vita pubblica e quella privata, dagli anni della Resistenza alla carriera giornalistica, dal ruolo nel Partito Comunista fino alla scelta di abbandonare la politica per il giornalismo. Una scelta segnata dal tentativo costante di sfidare modelli maschili, in entrambi i mondi, e da un femminismo che, come spiega l’autrice, si esprimeva nella sostanza prima ancora che nelle parole.

Nata a Reggio Calabria e trasferitasi a Roma da quasi trent’anni, Annalisa Cuzzocrea è inviata politica de la Repubblica, dopo aver iniziato la sua carriera a Radio Capital nel 2000. Ha lavorato per la web tv del sito del quotidiano e successivamente per l’edizione cartacea. Laureata in Lingue e Letterature straniere alla Sapienza, insegna “Giornalismo politico al tempo dei social” alla Luiss di Roma. È autrice anche del saggio “Che fine hanno fatto i bambini” (Piemme, 2021), un’indagine sulle nuove disuguaglianze nel mondo dell’infanzia.

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