Viaggio nella mente di un giocatore, tra l’euforia per ipotetiche vincite future e lo sconforto quando queste puntualmente “non” si verificano con “GAP / Gioco d’Azzardo Patologico – rovinarsi è un gioco” – la pièce scritta, diretta e interpretata da Stefano Ledda in cartellone da mercoledì 3 novembre fino a sabato 6 novembre al TsE di via Quintino Sella nel cuore di Is Mirrionis a Cagliari nell’ambito del progetto Sardegna 2021/2022 – Rovinarsi è un Gioco promosso dal Teatro del Segno e realizzato con il patrocinio e il sostegno del MiC / Ministero della Cultura, della Regione Sardegna e dei Comuni dell’Isola con il contributo della Fondazione di Sardegna.
Sul palco immerso in un paesaggio “lunare”, illuminato dai lividi bagliori degli schermi da videopoker, tra i suoni che scandiscono le solitarie partite, il protagonista ripercorre i momenti cruciali della sua storia attraverso una serie di flashback, dall’entusiasmo della “prima volta” fino all’inarrestabile caduta: il gioco diviene il suo unico pensiero, con la necessità di rilanciare con una posta sempre più alta, e quindi di procurarsi i denari con ogni mezzo, dimentico ormai degli affetti e dei legami, dei propri principi e doveri, del rispetto di sé e dei suoi cari.
“GAP / Gioco d’Azzardo Patologico – rovinarsi è un gioco” oltre alle matinées dedicate agli studenti in programma dal 3 al 6 novembre alle 9:30 al TsE di Cagliari seguite da un momento di incontro e confronto con psicologi, con esperti e operatori del SerD, sarà in scena – sabato 6 novembre alle 21 – per una recita straordinaria (fuori abbonamento) inserita nella Stagione 2021-2022 di “Teatro Senza Quartiere”.
La vicenda emblematica di un giovane uomo che quasi per caso, per ingannare il tempo prima di un appuntamento, si lascia tentare da una delle tante “macchinette”, ormai (quasi) onnipresenti, come parte dell’arredamento di bar e negozi, innescando così inconsapevolmente la tragica spirale che lo porterà alla rovina, rivive sulla scena con il pathos di un moderno dramma: il protagonista, vittima del demone del gioco, scoprirà di rientrare in quella “componente difettosa” della società, caratterizzata da una speciale inclinazione, una segreta fragilità, per cui quello che viene generalmente considerato uno svago innocente rischia facilmente di provocare una forma di “dipendenza”. Una vera e propria patologia ossessivo-compulsiva in grado di modificare i comportamenti e interferire con le relazioni professionali e personali, ormai riconosciuta e catalogata nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM): per il protagonista una piccola vincita diventa paradossalmente il fattore scatenante, il brivido dell’azzardo si rivela una formidabile “droga” di cui non riesce più a fare a meno, ogni fallimento rafforza la persuasione di “dover” giocare ancora e ancora, indebitandosi sempre di più, finché non perderà tutto – soldi, lavoro, posizione, ma anche le amicizie e l’amore.
“GAP / Gioco d’Azzardo Patologico – rovinarsi è un gioco”è una pièce originale, ispirata a recenti fatti di cronaca, frutto di un attento lavoro di documentazione e ricerca, con la consulenza preziosa di esperti come lo psicologo e psicoterapeuta Rolando De Luca (responsabile del Centro Di Terapia Di Campoformido (UD) per ex giocatori d’azzardo e le loro famiglie) per la ricostruzione del “profilo” del protagonista ma soprattutto delle cause e degli effetti di quel “GAP” – ovvero “gioco d’azzardo patologico” diventato un fenomeno sempre più diffuso e identificabile, non solo a livello clinico, in una umanità apparentemente smarrita che si intravede a volte, come “ipnotizzata” davanti a uno schermo colorato di un apparecchio con leve e pulsanti, un meccanismo appositamente studiato per favorire l’iterazione di un gesto “semplice” ma in certi casi fatale come l’introduzione di una moneta o un gettone, con la stessa concentrazione e la medesima ansia dei giocatori del passato, protagonisti di romanzi, opere teatrali e film, intenti a fissare le agili mani del mazziere o le imperscrutabili evoluzioni di una pallina sulla roulette.
Nell’era di internet e delle nuove tecnologie si moltiplicano le possibilità di gioco in rete, ma anche le varie lotterie a premi con più estrazioni nell’arco di una sola giornata, oltre al più tradizionale Lotto con la variante del Superenalotto, ai Gratta e Vinci (spesso offerti con nonchalance agli sportelli, perfino negli uffici postali) senza dimenticare la classica tombola, con il diffondersi delle Sale Bingo: infinite opportunità di sfidare la fortuna, con le prevedibili conseguenze e le ricadute sociali, rese ancora più gravi da un periodo di precarietà economica e dall’incertezza del futuro.
Al via Sardegna 2021/2022 – Rovinarsi è un Gioco – una nuova edizione del progetto di sensibilizzazione e informazione sulle nuove dipendenze “non da sostanze” che il Teatro del Segno porta avanti da diversi anni nelle scuole e nei teatri dell’Isola e della Penisola – con il patrocinio e il sostegno del MiC / Ministero della Cultura e dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna e in collaborazione con istituzioni, enti e associazioni pubblici e privati – incentrato sullo spettacolo “GAP / Gioco d’Azzardo Patologico – rovinarsi è un gioco” – che trae spunto dalla storia (vera) di un giocatore di videopoker.
Se “rovinarsi è un gioco” – come ricorda il sottotitolo dello spettacolo, che dà il nome al progetto di respiro regionale (e non solo) – l’antidoto è rappresentato dalla consapevolezza dei rischi nascosti e degli “effetti collaterali” del piacevole brivido dell’azzardo, cui è possibile assuefarsi finendo con il diventare prigionieri di un’ossessione, al punto da desiderare di perdere per “doversi rifare” e recuperare le perdite e quindi continuare a giocare, ancora e ancora. La visione dello spettacolo è seguita da un incontro-dibattito sulle conseguenze e gli effetti – e le ricadute economiche e sociali – del gioco d’azzardo patologico con l’autore e regista e con psicologi ed esperti del SerD – in cui sarà possibile approfondire i vari aspetti e porre quesiti confrontandosi con un fenomeno “invisibile” (come invisibili spesso ci appaiono i clienti “stregati” dalle slot machines) – ma in costante crescita.
Per tutti i dirigenti scolastici e docenti interessati: il Teatro del Segno comunica che è ancora possibile prenotarsi per aderire al progetto Sardegna 2021/2022 – Rovinarsi è un Gioco – per singole classi o sezioni, o anche gruppi di studenti – nelle diverse fasce orarie in base agli impegni e all’attività didattica.
Per informazioni e prenotazioni: cell. 392.9779211 – 391.4867955 – biglietteria.teatrotse@gmail.com
