Giulio Neri presenta “Dei fiori che rinascono” al Teatro Massimo di Cagliari con Legger_ezza 2025

Il nuovo romanzo edito da Il Maestrale sarà al centro dell’incontro a cura di CeDAC Sardegna e Libreria Edumondo: un racconto intenso di memoria, dolore e speranza nel cuore del Sulcis-Iglesiente

Giulio Neri

Nel Sulcis-Iglesiente si intrecciano memoria, dolore e speranza nel nuovo romanzo di Giulio Neri, “Dei fiori che rinascono”, edito da Il Maestrale. La storia ruota attorno ad Antimo, un uomo colpito da un’emorragia cerebrale che lo lascia sospeso tra la vita e la morte, “il bell’addormentato” di una comunità che veglia su di lui nell’attesa di un improbabile risveglio. Al capezzale si alternano familiari e amici d’infanzia, mentre riaffiorano ricordi, rancori e momenti di felicità condivisi.

Il romanzo verrà presentato lunedì 1° dicembre alle 18 nel Foyer del Teatro Massimo di Cagliari, in un incontro condotto da Maria Paola Masala, nell’ambito di Legger_ezza 2025, progetto di promozione della lettura del CeDAC Sardegna in collaborazione con la Libreria Edumondo. L’autore, antiquario e scrittore cagliaritano, torna a evocare le atmosfere di una cittadina del Sud Sardegna, luogo chiuso e solidale insieme, dove ogni vita si intreccia con quella degli altri e i segreti finiscono per diventare di dominio collettivo.

“Dei fiori che rinascono” si apre con la concitazione di un elicottero in decollo: il corpo di Antimo è trasportato d’urgenza all’ospedale, lasciando una casa e una famiglia sconvolte. Attorno al suo sonno profondo prende forma la riflessione sui legami e le ferite di una vita. Antimo appare come un uomo mite e generoso, abile nel lavoro, appassionato di vino, cucina e montagna, ma segnato da abbandoni e tradimenti. L’aneurisma che lo ha colpito diventa metafora di un dolore silenzioso, consumato nel tempo e infine esploso.

La comunità non si arrende al lutto imminente. I genitori e la sorella Olimpia rifiutano di accettare la fine, mentre gli amici Ignazio Farci e Stanis Manca-Vaquer si aggrappano all’idea di un miracolo, cercando perfino un modo per risvegliare Antimo attraverso voci, suoni e memorie. Nei messaggi trovati sul suo cellulare emergono tracce di una donna misteriosa e della figura controversa di Lorenzo Campoformio, ex amico caduto in disgrazia e ora attore a Cagliari.

Neri costruisce un mosaico di vite legate da un continuo scambio di colpa e redenzione. «Il villaggio-mondo ci parla, con lingua lussureggiante, di amicizie, solitudini, amori, nevrosi, di arte e religione, di morte e resurrezione», si legge nella presentazione. Il titolo, che richiama la scritta sull’antica chiesa campestre – “La Pasqua è dei fiori che rinascono” – racchiude il senso ultimo del romanzo: la possibilità, anche nel dolore, di una fragile rinascita.

L’incontro è a ingresso gratuito fino a esaurimento posti.

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