Ci sono libri che ti “scelgono” prima ancora che vengano pubblicati, con Look left è stato così, mi sono imbattuta nella sua autrice su Instagram quasi per caso, perché il caso non esiste, Katiuscia Napolitano ha infatti pubblicato il suo nuovo romanzo con bookabook editore di crowdpublishing e devo dire che la cosa che mi ha colpito di più è stata la copertina, davvero d’effetto, il titolo è evocativo e in più è ambientato a Londra, che volete di più?
Sì sì, un po’ sono di parte, però è così che ci si innamora dei libri. Katiuscia scrive davvero bene, pensate che lei a Londra ci ha vissuto per qualche mese, ha frequentato un corso di scrittura creativa e poi è tornata in Italia carica di questa esperienza che le ha cambiato la vita.
Qualche riflessione sulla trama
Ho trovato delle similitudini tra l’autrice e la protagonista del romanzo, e questo è sempre interessante!
Livia lavora in una piccola libreria con la sua amica inglese Alexis, ma la sua vera passione insieme ai libri sono i viaggi, fa la blogger, ha infatti un blog tutto suo The travelling girl che le permette di viaggiare mantenendosi ancorata al quotidiano, è una donna bella e simpatica. Pedro, il protagonista maschile, è bello, di buon cuore e un vero gentleman, incarna alla perfezione l’uomo dei nostri sogni.
La struttura del romanzo mi è piaciuta, inoltre la voce narrante racconta la storia dal punto di vista di Livia ma anche di Pedro, abbiamo quindi una doppia visione, è un modo di rapportarsi al lettore molto efficace. Il racconto è fluido e scorrevole.
È un Romance dalla trama incisiva, il fulcro della storia è l’amore, e i due personaggi lo vivono in modo diverso. Livia non è riuscita ancora a trovare l’uomo che le faccia perdere la testa e a 38 anni è quasi convinta che non lo troverà mai, vive la sua vita a Londra alla ricerca di quel qualcosa che le manca. Pedro invece fa il fotografo e ha una (quasi) ex moglie che non lo merita. Mi hanno colpita le descrizioni dei luoghi, ti senti inserito nel contesto, e io ho un debole per i luoghi reali. Pedro adocchia Livia mentre con la sua Olga (la sua macchina fotografica) cerca di fare qualche scatto al Victoria and Albert museum: “Mentre sfruttava la prospettiva che si era creata tra un gruppo di turisti e una statua, notò una ragazza. Anche lei seduta su una panchina. Scriveva velocemente su un diario, senza quasi staccare gli occhi dalla pagina. Ogni tanto guardava la statua di fronte a sé, poi tornava al foglio. Sicuramente non disegnava perché la sua mano si muoveva in un’unica direzione lineare…”
Pedro aveva trovato finalmente la sua musa, ma non sapeva niente di lei, si ritroveranno per caso?
Lui ha una sfida con un collega, lei un concorso da vincere, ma non voglio svelarvi troppo. Per me l’intreccio è davvero riuscito.
La lettura mi ha preso talmente tanto che ho finito il libro in pochissime ore, sì, avete capito bene. Poi l’ultimo capitolo ho aspettato due giorni prima di leggerlo, avevo quella che si chiama “ansia da distacco”, mi ero così appassionata ai personaggi che temevo di lasciarli, ecco questo è ciò che accade quando l’autore li caratterizza bene, chi legge ci si affeziona e li sente “veri”.
Parlare d’amore senza cadere nella banalità è sempre una sfida, Katiuscia ci è riuscita facendoci sentire parte di una storia che nasce, cresce e si evolve, ma soprattutto dei sentimenti che vivono le persone quando si innamorano. Look left però è anche (soprattutto) la storia di un cambio di direzione perché le nostre scelte determinano il nostro futuro!!
Quella mattina si sentì incredibilmente
sola. Non le capitava mai. Stava bene nel
suo caos, e ormai si era così abituata a non
dover badare a nessun altro che a se stessa
che il solo pensiero di rimettere in gioco
la sua quotidianità la atterriva.
E adesso se site curiosi la breve intervista a Katiuscia Napolitano.
Quando è nata la passione per la scrittura?
Credo che sia nata con me. Mi ricordo che il mio primo racconto, un piccolo horror, l’ho scritto in terza elementare. La scrittura è sempre stata una mia passione anche se per qualche tempo, quando avevo circa vent’anni, l’ho accantonata. Nel 2014 però è tornata prepotente a chiedere un posto nella mia vita, e prometto di non trascurarla più.
È il tuo primo romanzo?
No, il mio primo romanzo si chiama Immortal. Si tratta di uno young adult, a tema streghe e vampiri. Ho iniziato a scriverlo a diciassette anni ma l’ho completato solo a ventiquattro. Ci sono molto affezionata, è la mia adolescenza!
Come mai hai scelto il Romance?
A dire il vero è il Romance che ha scelto me, è un filone che mi è distante, e infatti molti si sono stupiti di questo cambiamento di genere, ma è stata una storia d’amore a chiedere di essere scritta, e quindi il genere non poteva che essere tinto di rosa.
In questo romanzo ci sono tratti autobiografici? Qualcuno dei personaggi è reale e ti sei ispirato a lui/lei? O è tutto frutto della tua fantasia? Parlami di Londra, come mai hai scelto questa città?
Ovviamente ci sono molti tratti autobiografici, soprattutto nella costruzione dei personaggi. Ogni cosa di cui scriviamo ha una nostra scintilla, sarebbe stupido dire il contrario. Londra è la città del mio cuore, sono convinta di essere stata londinese in un’altra vita! Mi sono innamorata perdutamente a prima vista nel 2009 e da allora ci sono sempre tornata. E da ogni viaggio mi portavo un racconto. Quindi è stata un po’ una scelta scontata quella di rifugiarmi lì per i miei due mesi di libera uscita dalla mia vita quotidiana.
Stai scrivendo qualcosa? E cosa stai leggendo adesso?
Sto lavorando a una raccolta di racconti al femminile che vorrei pubblicare nel 2020 e sto leggendo in anteprima il romanzo thriller di un caro amico (Metempsicosi di Stefano Caruso), che uscirà a fine mese. Devo dire che mi sta piacendo tanto!
C’è un seguito del romanzo? Perché è sì autoconclusivo ma lascia aperta una porta sul futuro dei protagonisti…
Verissimo, credo anche io che ci sia uno spiraglio aperto, da cui prima o poi mi piacerà curiosare. Livia e Pedro mi mancano già, quindi, chissà!
Buona lettura
Aurora Redville