Il Sole alato della Palestina: la scrittura come gesto collettivo di solidarietà

Catartica Edizioni pubblica una raccolta di racconti e poesie dedicata al popolo palestinese, parte del ricavato sarà destinato all’associazione Ponti non muri per progetti di sostegno e solidarietà

“Il Sole alato della Palestina”, Catartica Edizioni

Dal 15 dicembre è disponibile “Il Sole alato della Palestina”, pubblicato da Catartica Edizioni, una raccolta di racconti e poesie che riunisce diciannove autrici e autori in un gesto collettivo di solidarietà verso il popolo palestinese. Il libro nasce come risposta al bisogno di non restare fermi di fronte alla violenza e all’ingiustizia che da decenni colpiscono la Palestina, trasformando la scrittura in uno spazio di ascolto e vicinanza.

Il volume si apre con la prefazione di Lavinia Rosa, dell’associazione Ponti non muri, e di Natali Shaheen, ex capitana della nazionale femminile palestinese e vincitrice del premio “Sport e diritti umani” di Amnesty International. Le due autrici introducono la raccolta sottolineando che queste pagine non intendono parlare “al posto della Palestina”, ma “accanto” ad essa. Non cercano analisi o risposte politiche, ma offrono parole come strumenti di presenza ed empatia, come ponti capaci di unire piuttosto che di dividere.

Nell’introduzione, l’editore Giovanni Fara ricorda il contesto in cui nasce la pubblicazione: il dramma umanitario in corso, le vittime civili, la violenza dei coloni in Cisgiordania e il blocco di Gaza. Di fronte a tutto questo, Fara riafferma il diritto del popolo palestinese a resistere all’occupazione e richiama l’attenzione sulle mobilitazioni popolari nate negli ultimi anni — dalle piazze internazionali fino alla Global Sumud Flotilla — come segni di un impegno civile che supera i confini nazionali.

All’interno di Catartica il progetto ha preso forma in modo spontaneo, coinvolgendo scrittrici e scrittori che condividono non solo percorsi letterari, ma anche spazi di partecipazione politica e sociale. Attraverso la parola, questi autori scelgono di rompere il silenzio e di costruire legami di solidarietà concreta. Parte del ricavato del volume sarà destinato all’associazione Ponti non muri, che utilizzerà i fondi per sostenere progetti attivi in Palestina.

Il titolo del libro richiama il piccolo Palestine Sunbird, conosciuto in arabo come “l’uccello del sole”: una specie simbolo la cui denominazione, in anni recenti, si è tentato di sostituire per cancellare ogni riferimento alla Palestina. Un gesto che, secondo gli autori, rivela quanto anche il linguaggio possa diventare terreno di contesa identitaria. L’illustrazione di copertina è firmata da Salvatore Palita.

Le voci raccolte nel libro sono quelle di Salvatore Palita, Michela Tuligi, Maria Daniela Carta, Cristina Aresu, Federica Abozzi, Anna Tea Salis, Marialuisa Casiraghi Murtas, Alessandro Bonaciti, Claudia Desogus, Alberto Masala, Anna Borghi, Luana Farina Martinelli, Francesco Maccarrone, Giovanni Fabbri, Isabella Grandesso, Zaira Zingone, Marta Meloni, Davide Forte e Simone Olla. Una comunità di scrittura che sceglie di esporsi pubblicamente, con la consapevolezza che la parola può farsi gesto di resistenza.

“Il Sole alato della Palestina” sarà presentato in diverse città sarde: il 20 dicembre, ore 18:00, a Sassari, presso l’ex Colonia Campestre; il 22 gennaio al SABOT49 di Cagliari; il 24 gennaio alla Scuola Civica di Musica “Fabrizio De Andrè” di Porto Torres; e il 26 febbraio al Piccolo Gatsby di Cagliari.

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