“Dante e la tartaruga” (Il Seme Bianco) di Vincenzo Spinelli è un romanzo crudo, disorientante e sfrontato, con un protagonista complesso di nome Dante, alle prese con le nevrosi da scrittore che lo fanno oscillare tra deliri di onnipotenza e l’amara consapevolezza di non essere abbastanza bravo – «Nonostante io scriva e tenti di farmi pubblicare da una quindicina d’anni sentendomi uno degli scrittori più geniali del mondo destinato a lauree ad honorem prima e Nobel per la letteratura poi, beh, ho capito che non sono ancora pronto».
Dante è fidanzato con Elena, una donna in apparenza fragile, che non sembra essere al timone della propria vita.
Alternando il presente a un passato prossimo, l’autore racconta il percorso che ha portato Dante a prendere una decisione spietata: uccidere l’anziana e odiosa signora per cui lavora Elena come domestica, cambiare le sue ultime volontà e accaparrarsi le sue fortune. Non avendo eredi che potrebbero impugnare il testamento, egli spera di poterla fare franca e di conquistare in questo modo il tempo e la serenità per poter scrivere – «È il momento che noi persone innocue, dall’indole sensibile e per questo incapaci di arricchirsi, compiamo un unico gesto estremo, l’unico della nostra vita, per poter vivere finalmente da esseri umani».
Dante ha preso questa decisione confrontandosi con i suoi amici, che però sono tanto immaginari per le persone normali quanto concreti per lui: egli è infatti convinto di intrattenere discussioni con Dostoevskij, Hemingway, Kafka, Twain, e tanti altri. Perfino il filosofo Socrate non manca all’appello, e ha un ruolo cruciale perché benedice la risoluzione del protagonista: «Cosa vuoi che sia un semplice e innocente assassinio di una vecchia sola, ricca e malvagia davanti alla terrificante e infinita stupidità umana?».
Dante è un personaggio incredibilmente sfaccettato, che riesce a ripugnare ma per il quale si prova anche una “colpevole” empatia; il suo vivere in un mondo mitico, in cui si può essere liberi come gli artisti e gli scrittori della Parigi del primo Novecento, provoca una certa tenerezza, che si stempera però quando si scopre il suo lato più egoistico, che lo spinge ad essere cinico, smaliziato e manipolatore.
La notte prima del possibile omicidio Dante scrive un intero romanzo, creando nella mente del lettore un dilemma sofferto: quando l’arte e la morte si incontrano, quando l’una dipende pericolosamente dall’altra, qual è il limite che non si dovrebbe mai superare?
“Dante e la tartaruga” è un romanzo controverso, uno spaccato onesto e brutale della nostra complicata e assurda realtà.
Titolo: Dante e la tartaruga
Autore: Vincenzo Spinelli
Genere: Narrativa contemporanea
Casa Editrice: Il Seme Bianco
Pagine: 127
Prezzo: €12,90
ISBN: 978-8833611860