Dopo il riconoscimento assegnato lo scorso giugno dalla giuria del Premio Hemingway 2020 a Guido Guidi con il libro Guido Guidi. In Sardegna: 1974, 2011 realizzato in occasione della sua mostra al Museo MAN di Nuoro nel 2019, il MAN festeggia ora l’artista franco-ivoriano François-Xavier Gbré, per la vincita del Prix Découverte Louis Roederer 2020 del Festival Les Recontres de la Photographie di Arles con l’installazione di 57 fotografie Émergence, Abidjan, Côte d’Ivoire, 2013-2020. François-Xavier Gbré documenta la rapida evoluzione della città e del paesaggio circostante dopo il superamento della crisi post-elettorale attraversata dalla Costa d’Avorio nel 2011.
Nel 2018 il Museo MAN di Nuoro ha presentato la prima personale in Italia di François-Xavier Gbré, Sogno d’oltre mare; curata da Luigi Fassi, la mostra presentava una scelta di fotografie che esploravano le capitali dell’Africa occidentale accostate a una nuova serie di immagini commissionate direttamente dal MAN e realizzate dall’artista durante la sua residenza in Sardegna svoltasi con il supporto della Film Commission Sardegna. L’artista ha poi donato alla collezione permanente del MAN una raccolta di 70 scatti dal titolo Sardegna.
Dice Luigi Fassi, direttore del MAN: “Anche quest’anno il MAN può celebrare un importante riconoscimento internazionale attribuito a un artista presente nella nostra collezione permanente e di cui abbiamo prodotto una mostra esito delle sue ricerche in Sardegna. Le scelte compiute dal MAN nel corso degli ultimi anni per dotare la Sardegna di un fondo di importanti opere contemporanee – di artisti anche internazionali – che ne raccontino l’ambiente e le trasformazioni sociali, si vedono così ancora una volta autorevolmente confermate e condivise a livello europeo.”
François-Xavier Gbré,nato nel 1978 a Lille, vive e lavora tra la Francia e la Costa d’Avorio. Il lavoro di François-Xavier Gbré chiama il linguaggio dell’architettura a testimoniare della memoria storica dei luoghi e della velocità dei cambiamenti sociali. Il dialogo costante con l’ambiente si esprime in forma di meticolose installazioni capaci di rivisitare la storia dell’Africa, dalle vestigia coloniali alla più stretta attualità.