A Cagliari la mostra “BIAS”: Filippo Arras esplora i pregiudizi cognitivi dell’intelligenza artificiale

Fino al 30 marzo, presso il Rainbow City di Cagliari, un’esposizione che riflette sul ruolo dell’AI nell’arte e sui rischi dei pregiudizi nei processi creativi

Un'immagine della mostra BIAS di Filippo Arras

La crescente attenzione delle istituzioni culturali globali, inclusa la Biennale di Venezia, verso l’arte generata dall’intelligenza artificiale (AI) testimonia un interesse in espansione per questo campo. Tuttavia, l’uso di tali tecnologie solleva interrogativi su come la macchina interagisce con l’uomo e sull’impatto che le AI hanno nella produzione artistica. La mostra “BIAS” di Filippo Arras, in programma fino al 30 marzo 2025 presso il Rainbow City a Cagliari, si propone di indagare i pregiudizi che l’intelligenza artificiale può perpetuare, mettendo in discussione il suo ruolo nell’ambito della creazione artistica e culturale.

Attraverso una serie di opere create con l’ausilio di AI, Filippo Arras esplora le problematiche legate ai bias cognitivi che emergono nei processi generativi di testi e immagini. Gli algoritmi dell’intelligenza artificiale, infatti, sono spesso addestrati su enormi volumi di dati, i quali possono contenere pregiudizi storici e sociali che l’AI, nella sua funzione, rischia di amplificare. Arras si concentra su come questi pregiudizi vengano riprodotti nelle immagini e nelle narrazioni generate dalla macchina, mettendo in evidenza i limiti dell’interazione tra l’uomo e la tecnologia.

Il percorso espositivo invita alla riflessione sul ruolo dell’essere umano nella generazione artistica attraverso l’intelligenza artificiale. Nonostante l’AI possa sembrare autonoma, infatti, il suo processo creativo è in realtà il risultato di una guida umana, che decide le direttive attraverso i prompt, cioè le richieste che attivano la macchina. Arras sfida il sistema dell’AI proponendo input che mirano a generare risposte originali e imprevedibili, evidenziando come l’intelligenza artificiale tenda a omogeneizzare e a scartare specificità che non si conformano al pensiero dominante, spesso trascurando le diversità e le minoranze.

In questa mostra, Arras propone immagini di supereroi imperfetti, elfi con sindrome di Down e altre figure che sovvertono gli stereotipi che solitamente l’AI riproduce, come il corpo perfetto o il comportamento “normativo”. Queste immagini non solo sfidano le convenzioni estetiche, ma mettono anche in luce i pericoli di decisioni discriminatorie che l’AI potrebbe portare in settori cruciali come il reclutamento del personale, la concessione di prestiti e la giustizia. I rischi di un’applicazione ingiusta della tecnologia, specialmente negli Stati Uniti, vengono così enfatizzati, mostrando come i bias dell’intelligenza artificiale possano influenzare la vita quotidiana e la società in modo tangibile.

La mostra “BIAS” di Filippo Arras offre un’opportunità per riflettere criticamente sul ruolo dell’intelligenza artificiale nelle nostre vite. I dilemmi etici e sociali sollevati dall’uso della tecnologia sono al centro di un’esposizione che stimola il pubblico a interrogarsi su come riconoscere e affrontare gli errori sistematici nel pensiero generativo delle AI. In un momento in cui l’intelligenza artificiale sta assumendo sempre più una centralità nelle nostre vite, “BIAS” ci invita a riflettere sui suoi impatti sul pensiero collettivo e sulle nostre scelte quotidiane.

La mostra è visitabile presso Rainbow City, in Via Torino 13 a Cagliari, con ingresso libero e chiusura settimanale la domenica.

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