Sara Bachmann è un’artista danese, laureata all’Accademia delle belle arti di Firenze; Gianni Crobe, un architetto, diplomato all’Istituto d’arte di Sassari e laureato a Firenze. Il loro “capolavoro” è la figlia Freya di sei anni e mezzo.
Nell’estate del 2011, Sara giocando con Freya, crea una principessa con pastelli e acquerelli. Gianni salva questo “bozzetto” che, sviluppato con una tecnica più elaborata, diventa il prototipo de Le amiche di Freya, all’inizio, sirenette con la particolarità degli occhi chiusi e squame molto colorate.
Oggi, Le amiche di Freya è un progetto artistico che coinvolge un’intera famiglia. Ne abbiamo parlato con tutti gli artefici.
Che ruoli avete in questo progetto?
Gianni: Essendo nato casualmente, non è un progetto, è uno stile di vita. Da genitori, volevamo guardare il mondo con gli occhi di un bambino, scavando nella nostra infanzia, per dare a nostra figlia gli strumenti per sentirsi libera anche di sviluppare il suo talento creativo. Così, ho ideato Le amiche di Freya. In effetti, da piccolo, gli amichetti mi chiamavano “l’inventore”! Poi ho dato l’ispirazione per alcuni quadri che Sara interpreta magistralmente con differenti tecniche pittoriche; inoltre, sono il curatore delle esposizioni e propongo progetti didattici in cui è protagonista la narrazione sarda.
Sara: Io dipingevo su grandi tele, le ho abbandonate per dedicarmi completamente alle nuove nate; inizialmente erano sirenette e principesse poi sono arrivate le belle dell’Isola. Il volto e le sproporzioni sono restati immutati ma, dal primo bozzetto, è cambiato il corpo, raffigurato con l’abito tradizionale dei paesi della Sardegna; poi c’è un filone fantasy, interamente pensato e realizzato da me.


Come amate definirvi?
Sara: Artista, pittrice e illustratrice anche se ho una formazione accademica da scenografa.
Gianni: Architetto ma per Le amiche di Freya sono il mentore.
Freya: Io sono l’ispiratrice, la musa.
Avete altre passioni?
Sara: Seguo tutte le espressioni artistiche dell’arte contemporanea internazionale. Amo anche il mondo dei bijoux e, in passato ho creato gioielli con pelle e vetri svedesi, ho ritrovato questa passione grazie a Le amiche di Freya.
Gianni: Il mio sogno è un luogo ideale, dove Le amiche di Freya possano raccontare se stesse; un concetto in progress iniziato, anche grazie ai miei genitori, nel 2008 con l’evento Mare 0.8.
Freya: Io gioco con Pepino, il mio gattino, e le mie bambole che sono le mie figlie oppure le mie alunne. Mi piace dondolare sull’altalena e vestirmi in mille modi (una volta ho anche sfilato con mamma!). Mi piace ballare musiche rock con papà e quelle romantiche con mamma.
C’è un tema prevalente?
Sara: L’amicizia. I nostri dipinti, da subito, sono stati propiziatori di questo bellissimo sentire, perché pensati come dono che nostra figlia Freya avrebbe potuto fare alle amiche. Alcune volte i dipinti donati possono trasformarsi in impegno sociale: troppi bambini hanno necessità di vivere la propria infanzia.
Gianni: Sì, l’amicizia è il tema predominante. Ci piace l’idea che nostra figlia avrà delle buone amiche sincere, con occhi puri, aperti sul mondo, pronte ad accoglierla, volerle bene. Spesso i clienti diventano veri amici; l’amicizia è un dono gradito, forse Le amiche di Freya, sono rivelatrici d’affinità.



“Se regali a tuo figlio un’infanzia serena, saprà dare al mondo colori nuovi”.
E. Ravot
Negli occhi di queste principesse si legge amore, tenerezza e giocosità.
Sara: Certo, è quello che serve ai bambini e anche a moltissimi adulti.
Alcune foto artistiche vi ritraggono con le vostre opere, come nascono?
Gianni: è un ulteriore mettersi in gioco; la fotografia racconta ciò che i dipinti non possono narrare, li colloca in luoghi specifici e prevede impegnativi set fotografici.
In quali circuiti sono reperibili le vostre creazioni?
Sara: Sono vendute in alcuni negozi. Creiamo con tempi slow e le persone ci contattano attraverso il nostro sito leamichedifreya.com.
Freya, ti diverti a fare questo“lavoro”?
Tantissimissimo, andiamo in posti bellissimi. Mio papà aiuta mia mamma e anche me quando disegno, e custodisce le mie principesse in una cartella.
Cosa farai da grande?
Farò costruire il mio hotel, avrà fuori un cartello: “Freya dipinge il vostro ritratto”; bella idea, no?