Tempo di mercato per la Dinamo Banco di Sardegna Sassari, già attivissima per chiudere il roster 2017-18 prima possibile, mentre l’Umana Reyer Venezia vinceva lo Scudetto. La società biancoblù ha già messo sotto contratto diversi elementi, in vista del nuovo campionato di Serie A e della Fiba Basketball Champions League, preferita alla Eurocup.
C’è stata però anche l’ufficializzazione di una partenza, che pareva, a dire il vero, ormai inevitabile, quella di Brian Sacchetti, diretto verso Brescia come forse D’Ercole, e Monaldi ha affidato ai social network i suoi saluti ai supporter sassaresi. Insomma, anche il “parco italiani” è tutto da ricostruire, con il solo capitan Devecchi a tenere alto il tricolore. Si vorrebbe far tornare alla base il playmaker Marco Spissu, che ha recentemente ottenuto la promozione in Serie A con la Virtus Bologna, alla quale era stato ceduto in prestito per un anno, e al termine di un campionato per lui straordinario, giocato a livelli altissimi. Il “problema” è che, posta la permanenza di Rok Stipcevic, il giocatore sassarese rischierebbe di ritrovarsi un po’ troppo chiuso, cosa che, a maggior ragione in questo momento, farebbe tutt’altro che bene alla sua carriera.
Ma arriviamo alle firme già apposte. Sono quelle di William Hatcher, Scott Bamforth, Levi Randolph, Dyshawn Pierre, Achille Polonara, Shawn Jones e Darko Planinic.
Hatcher è un play-guardia statunitense di grande esperienza europea e spiccate qualità da leader e regista. Lo scorso anno ha giocato nel Partizan Belgrado, incontrato dalla Dinamo in Champions League, totalizzando 13 punti, 1.4 assist e 4.1 rimbalzi a gara.
Bamforth è una guardia tiratrice di passaporto kosovaro, che fa del suo spirito combattivo, del talento e di una certa duttilità le sue armi migliori. Arriva dalla ACB spagnola, dove ha vestito la maglia del Bilbao, andando 20 volte su 23 in doppia cifra e chiudendo la stagione con medie di 14.5 punti, 3.4 rimbalzi e 3 assist.
Randolph arriva, invece da Avellino. Guardia-ala classe ’92, è un giocatore piuttosto atletico e fisico, capace di coprire più ruoli. Nella passata stagione ha fatto registrare medie di 10.6 punti e 3.1 rimbalzi.
Pierre, ala canadese versatile e dalle spiccate doti di rimbalzista, arriva dal campionato tedesco dove ha messo a referto 14.9 punti 7.9 rimbalzi a gara.
Achille Polonara è stato uno dei più acerrimi nemici della Dinamo negli ultimi anni, con la maglia di Reggio Emilia. Ala atletica, dalla buona mano dai 6.75 (anche se nell’ultimo anno non ha tirato benissimo) e molto grintosa, ha chiuso la passata stagione con 10.2 punti e 6.6 rimbalzi.
Infine i due pivot, Jones e Planinic, piuttosto diversi tra loro, per caratteristiche. Il primo, che lo scorso anno ha vestito la maglia prima dell’Hapoel Gerusalemme e poi di Avellino, è un centro dinamico e di grande energia, statunitense ma di passaporto kosovaro. Ad Avellino ha giocato le ultime due gare di regular season più una della serie di semifinale playoff, mettendo a referto 12.3 punti e 8 rimbalzi a partita. Il secondo, Planinic, è più statico e “di stazza”. Croato, arriva dal Gran Canaria (7.5 punti e 3 rimbalzi a partita) con cui ha vinto la Supercoppa spagnola e disputato l’Eurocup. Spiccate attitudini difensive, non è un solista ma uno che sa mettersi al servizio della squadra.
Sul fronte cagliaritano, invece, sarà la Cagliari Dinamo Academy, con Giovanni Zucca come presidente, a riportare nel capoluogo sardo il basket di alto livello (Serie A2) dopo diversi decenni. Dopo le pratiche burocratiche del trasferimento di sede da Ferentino, si inizia a parlare dell’allenatore. Le piste calde sembrano essere tre: Zare Markovski in pole position (con Gianmarco Pozzecco nel ruolo di consulente), Marco Calvani (visto per un breve periodo sulla panchina della Dinamo due stagioni fa, tra l’esonero di Sacchetti e l’insediamento di Pasquini) e Riccardo Paolini, l’anno scorso a Ferentino e con cui aveva un altro anno di contratto comunque rescindibile.