Concerti all’alba e al tramonto, artisti emergenti e star di fama internazionale, sperimentazioni e tanto, tanto jazz. Questo è ciò che attende il pubblico del festival “Musica sulle Bocche” che quest’anno si terrà dal 31 agosto al 3 settembre, come sempre a Santa Teresa di Gallura e sotto la direzione artistica del musicista Enzo Favata.
Con l’obiettivo di avvicinare il pubblico giovane al jazz e “all’ascolto di musiche non omologate al mercato”, la 17ª edizione del festival dà ampio spazio alla musica popolare, a quella sperimentale ed elettronica. E lo fa con ben quattro concerti al tramonto: il 31 agosto (alle 18.30) si esibirà, nello scenario di Cala Grande (Valle della Luna), Murcof (pseudonimo di Fernando Corona), musicista e compositore messicano che si muove nell’area della musica elettronica, con frequenti incursioni nel jazz sperimentale; il 1 settembre la musicista giapponese Miki Imai, che al Santuario Campestre di Buoncammino di Santa Teresa porterà brani strumentali della tradizione orientale; il 2 settembre, sempre al santuario, i Sos Cantores di Cuglieri, uno dei cori più rappresentativi della tradizione del canto a cuncordu; e il 3 settembre al Faro di Capo Testa Sebastian Plano, compositore argentino che spazia tra musica colta contemporanea e musica elettronica.
In passato, la rassegna musicale internazionale, che fa parte dell’Europe Jazz Network (la più grande rete europea dei festival jazz), ha portato in Sardegna artisti illustri del mondo musicale, come il compositore Michael Nyman, il polistrumentista brasiliano Egberto Gismonti, il trombettista polacco Tomasz Stanko, e i sassofonisti Tim Berne e Chico Freeman.
Anche quest’anno sono attesi alcuni dei più importanti rappresentanti della scena jazz contemporanea, che saranno protagonisti dei concerti serali in piazza Santa Lucia a Santa Teresa.
Il 31 agosto (alle 21) salirà sul palco uno dei musicisti francesi più visionari come Thomas de Pourquery, insieme ai Supersonic, che porteranno composizioni originali ispirate al pianista, compositore e poeta Sun Ra. Il 1 settembre si assisterà invece al live del pianista polacco Marcin Wasilewski con Michal Miskiewicz (batteria) e Slawomir Kurkiewicz (contrabbasso), che seguirà il concerto delle 20.30 del trombettista Filippo Vignato con il suo trio.
Sul fronte italiano, il jazz sarà rappresentato non solo dal già citato Vignato (miglior talento nel concorso di Musica Jazz 2016), sul palco insieme ad altri due giovani della scena moderna europea (Yannick Lestra, fender rhodes; Attila Gyarfas, batteria, electronics); ma anche da Roberto Ottaviano, decano dei sassofonisti italiani che il 2 settembre (alle 20.30) presenterà il suo progetto musicale “Troi Griots”, insieme a Giovanni Maier (contrabbasso) e Zeno De Rossi (batteria). A seguire, il direttore Enzo Favata farà ascoltare la sua produzione originale “Tangerine”, ispirata al suono psichedelico dei Tangerine Dream rivisitato nell’era del digitale, che vedrà la partecipazione dei musicisti Marcello Peghin (chitarre), Filippo Vignato (trombone, electronics), Salvatore Maiore (contrabbasso) e Alessandro Cau (batteria, electronics).
L’unico concerto all’alba si terrà il 3 settembre sulla spiaggia Rena Bianca e vedrà il ritorno di Ottaviano per un secondo progetto dedicato a Philip Glass, il compositore statunitense che quest’anno viene celebrato in tutto il mondo per i suoi 80 anni: il sassofonista lo omaggerà – insieme al “Sonic Hologram Sax Quartet” del Conservatorio di Bari, composto da Gianvito Bianco (sax alto), Nicola Cozzella (sax tenore) e Gianni Chirico (sax baritono).
Nella serata finale ci sarà spazio anche per la creatività e le sperimentazioni dei giovani talenti emergenti con il “Fringe MSB”, alla sua terza edizione, che (dalle ore 21) proporrà una selezione di progetti musicali, seguendo l’esempio del festival scozzese “Edinburgh Festival Fringe”, uno dei più grandi festival culturali al mondo.
Ma il festival “Musica sulle Bocche” non è solo musica ma anche arte, fotografia e graphic design, con mostre d’arte, workshop musicali e visual art. Non a caso, è stato scelto l’artista sardo Igort (al secolo, Igor Tuveri), uno dei più grandi disegnatori italiani, nonché uno dei padri del graphic novel in Italia, per creare l’immagine dell’edizione 2017 della rassegna: un’opera originale che omaggia le origini della musica afro-americana.