È proprio un periodo sfortunato per la Dinamo Banco di Sardegna Sassari, che perde in casa contro la Sidigas Avellino con il punteggio di 70-75. Una partita bellissima, fatta di strappi e momenti di grande equilibrio, in cui la formazione allenata da coach Sacripanti è stata più lucida nelle battute finali ed ha portato a casa i due punti. Si chiudono comunque due settimane intensissime, con scontri davvero ostici. Non è andata bene, perché la Dinamo li ha persi tutti e quattro, ma a volte anche nelle sconfitte c’è qualcosa di buono. Soprattutto, ora il Banco avrà calendari un po’ più agevoli, sia in campionato che in coppa.
La Dinamo partiva molto male, mentre Avellino metteva subito le cose in chiaro e, soprattutto, esibiva ben presto tutta la sua qualità. Dopo 2′ il tabellone segnava 10-0 per gli irpini. Un timeout chiamato da coach Pasquini per scuotere i suoi dava qualche frutto. Il Banco iniziava la sua partita e apriva le proprie marcature con due liberi di Johnson-Odom. Ora i biancoblù erano decisamente più presenti, ma troppo spesso vanificavano le proprie fatiche, anche difensive, con i soliti, troppi rimbalzi offensivi concessi. E così, dopo essere rientrati fino al 6-10, tornavano a subire la verve degli avversari, che premevano forte sull’acceleratore e arrivavano al massimo vantaggio, con una tripla di Ragland, sul 13-24. In questo momento lo scout di Avellino evidenziava che i campani avevano arpionato 9 rimbalzi totali, di cui 5 offensivi. Il primo quarto si chiudeva con tre liberi messi a segno da Stipcevic per il 16-24.
Andava decisamente meglio la seconda frazione. Monaldi apriva le marcature con una tripla, imitato poco dopo da Stipcevic. 22-24 ed era di nuovo partita quando mancavano circa 8′ all’intervallo. C’era ancora spazio per Sacchetti, sempre dai 6.75, e la Dinamo appariva ora un’altra squadra. Piena fiducia che consentiva anche di difendere con nerbo e primo vantaggio, sul 25-24. La brutta notizia era costituita da un infortunio occorso a Carter, che imboccava momentaneamente la via degli spogliatoi. Ma la Dinamo non si perdeva d’animo (pronta a riaccoglierlo in campo più tardi) e continuava la pioggia di “ciuff” dalla lunga distanza (7/8 per i biancoblù in questa frazione). A circa 3′ dall’intervallo, per i biancoblù c’era il 35-27. Avellino in difficoltà, ma non mollava e arrivava al -5 in alcune occasioni. I biancoblù di casa, però, piazzavano sempre la loro zampata e si andava negli spogliatoi sul 41-35.
Subito a segno Lacey al rientro in campo, poi la Dinamo si smarriva e Avellino era pronta ad approfittarne. 9-2 di parziale per gli irpini e ritardo nel punteggio che diventava di una sola lunghezza: 44-45 a 6’39” dalla terza sirena. A questo punto arrivava lo show di capitan Devecchi: rimbalzo offensivo importantissimo, tripla insaccata e poi fallo (più tecnico) subìto da Ragland su un rimbalzo difensivo in seguito ad uno 0/2 in lunetta di Fesenko. La Dinamo riprendeva respiro, arrivando al 49-44, pur non approfittando appieno del fallo tecnico, mentre Avellino pagava la scarsa precisione dalla lunetta (5/16 fino a questo momento). Nonostante tutto, gli ospiti riacciuffavano, sulla sirena, il -2 con Ragland (55-53 per i biancoblù) e ci si apprestava a vivere altri 10’ di battaglia.
Periodo di… castagne ed era ancora Devecchi a toglierle dal fuoco in avvio di ultimo periodo, con la sua seconda “bomba”, ma la Sidigas era pronta a rispondere, con un parziale di 5-0 firmato Randolph che valeva il pareggio sul 58-58 a 8’05” dal termine della gara. Match sempre più scoppiettante, con Randolph e Thomas che prendevano letteralmente per mano Avellino, che rimetteva il naso avanti e andava fino al 71-65, segnato da Thomas a 2’35” dalla fine. Un gioco da tre punti di Olaseni ed un’ottima chiusura difensiva dello stesso insieme a Carter permetteva alla Dinamo di raggiungere il 70-71 ad 1’50” dalla fine, ma sul finale Avellino era più lucida. Un tiro da tre, forse troppo pretenzioso e sbagliato da Stipcevic rendeva la piena rimonta impossibile alla Dinamo.